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Da Bologna a Brescia: il 28 settembre manifestazione dei migranti bastabossifini

brescia_loggiaScarica e diffondi i volantini in arabo e italiano per la manifestazione del 28 settembre a Brescia! Basta sfruttamento, basta Bossi-Fini! Manifestazione ore 15 piazza della Loggia. Partenza da Bologna autostazione, per info contattare il Coordinamento Migranti.

Scarica il volantino in arabo (PDF): clicca qui…

Scarica il volantino in italiano (PDF): clicca qui…

www.coordinamentomigranti.org

Da Bologna a Brescia: il 28 settembre manifestazione dei migranti #bastabossifini

Nei mesi scorsi da Bologna la voce dei migranti si è fatta sentire forte contro lo sfruttamento e contro la legge Bossi-Fini. I migranti sono stati protagonisti di grandi lotte sui posti di lavoro e hanno riempito le strade di Bologna. Dai magazzini della logistica alle piazze, abbiamo mandato un segnale: è ora della lotta che libera, è ora di abolire la legge Bossi-Fini!

Sappiamo che lo sfruttamento sui posti di lavoro è legato al sistema del permesso di soggiorno, e non colpisce solo i migranti. Quasi cinque milioni di migranti sono ricattati ogni giorno e inoltre devono spendere una grossa parte del loro salario per rinnovare i documenti. Questo permette ai padroni di imporre condizioni sempre peggiori e fa crescere il razzismo. I figli e le figlie dei migranti crescono qua, ma per colpa della legge sulla cittadinanza quando compiono 18 anni non possono continuare a studiare e devono accettare ogni condizione di lavoro. Le lotte di questi mesi sono l’inizio della nostra liberazione e una forza per tutti contro lo sfruttamento.

 Sappiamo che tutte queste cose non sono un problema locale, e che ci dobbiamo unire per continuare e essere più forti. Per questo torniamo in piazza il 28 settembre a Brescia: rispondiamo all’appello dei migranti di Brescia e manifestiamo con loro, per portare anche a Brescia la voce delle lotte che ci sono state a Bologna e per fare una grande manifestazione. Invitiamo tutte/i i migranti e i lavoratori a partecipare. Il Coordinamento Migranti organizza dei pullman con partenza dall’autostazione di Bologna per andare a Brescia.

▪   Siamo stanchi di dover pagare ogni volta per rinnovare un permesso di soggiorno che vale sempre meno.

▪   Siamo stanchi del comportamento di Questure e Prefetture.

▪   Basta parole: vogliamo il permesso di soggiorno slegato dal lavoro, dal reddito e dai contributi per tutti/e, vogliamo la cittadinanza subito per le nuove generazioni!

Per informazioni sui pullman per la manifestazione:

http://coordinamentomigranti.org – coo.migra.bo@gmail.com
- 327.57.82.056

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Da Bologna a Brescia: il 28 settembre manifestazione dei migranti #bastabossifini

Manifestazione dei e delle migranti

Sabato 28 settembre ore 15 – Piazza della Loggia, BRESCIA

Brescia_Loggia

Nei mesi scorsi da Bologna la voce dei migranti si è fatta sentire forte contro lo sfruttamento e contro la legge Bossi-Fini. I migranti sono stati protagonisti di grandi lotte sui posti di lavoro e hanno riempito le strade di Bologna. Dai magazzini della logistica alle piazze, abbiamo mandato un segnale: è ora della lotta che libera, è ora di abolire la legge Bossi-Fini!

Sappiamo che lo sfruttamento sui posti di lavoro è legato al sistema del permesso di soggiorno, e non colpisce solo i migranti. Quasi cinque milioni di migranti sono ricattati ogni giorno e inoltre devono spendere una grossa parte del loro salario per rinnovare i documenti. Questo permette ai padroni di imporre condizioni sempre peggiori e fa crescere il razzismo. I figli e le figlie dei migranti crescono qua, ma per colpa della legge sulla cittadinanza quando compiono 18 anni non possono continuare a studiare e devono accettare ogni condizione di lavoro. Le lotte di questi mesi sono l’inizio della nostra liberazione e una forza per tutti contro lo sfruttamento.

Sappiamo che tutte queste cose non sono un problema locale, e che ci dobbiamo unire per continuare e essere più forti. Per questo torniamo in piazza il 28 settembre a Brescia: rispondiamo all’appello dei migranti di Brescia e manifestiamo con loro, per portare anche a Brescia la voce delle lotte che ci sono state a Bologna e per fare una grande manifestazione. Invitiamo tutte/i i migranti e i lavoratori a partecipare. Il Coordinamento Migranti organizza dei pullman con partenza dall’autostazione di Bologna per andare a Brescia.

  • Siamo stanchi di dover pagare ogni volta per rinnovare un permesso di soggiorno che vale sempre meno.
  • Siamo stanchi del comportamento di Questure e Prefetture.
  • Basta parole: vogliamo il permesso di soggiorno slegato dal lavoro, dal reddito e dai contributi per tutti/e, vogliamo la cittadinanza subito per le nuove generazioni!

Per informazioni sui pullman per la manifestazione:

coo.migra.bo@gmail.com
- 327.57.82.056

Bass 3297106386, Babacar 3802493214 (Associazione Senegalese Bologna) – Adil Lasry 3292573253 (Associazione Lavoratori Marocchini in Italia) – Ilias 3290152770 (Comunità pakistana) – Abdoul 3884531516, Javed 3891366375 (TNT Bologna) – Rachid 3312845901 (Castelfranco) – Brahim 3291651571, Tezfiah 3429483703 (SDA Sala Bolognese)

Scarica il volantino in PDF:

 Volantino Brescia 28 settembre

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E’ il momento della lotta che libera, è il momento di cancellare la legge Bossi-Fini

foto x comunicato

Più di 3000 persone, nella stragrande maggioranza migranti, hanno manifestato il 23 marzo a Bologna. Sotto una pioggia insistente, la rabbia dei migranti si mostra nella compattezza del corteo: «meglio se piove – dicono alcuni – così si vede che siamo forti». Una rabbia e una forza visibili e potenti. Un operaio migrante che il giorno prima aveva partecipato allo sciopero della logistica ha detto: «Ogni festa deve avere la sua conclusione. Ieri noi abbiamo cominciato la nostra festa. E oggi la concludiamo qui». Questa è la verità della manifestazione generale del 23 marzo 2013 a Bologna.

È stata una manifestazione nuova e diversa, potenziata dall’insubordinazione operaia e migrante che il 22/03 ha prodotto lo sciopero dei lavoratori della logistica. Ciò è vero in primo luogo perché in molti casi gli stessi migranti hanno organizzato e sostenuto tanto lo sciopero quanto la manifestazione. Ciò è però tanto più vero perché la centralità politica conquistata da questi lavoratori migranti ha aperto lo spazio d’azione affinché a Bologna migliaia di altri migranti provenienti da diverse città italiane chiedessero a gran voce la cancellazione del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, la chiusura dei centri di detenzione, una legge di cittadinanza che non si ostini a ignorare vigliaccamente i loro figli, il riconoscimento dei diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Si è trattato di uno spazio realmente transnazionale, che ha unito non solo idealmente Bologna con altre città europee come Amsterdam e Berlino e con il resto del mondo: dal Senegal al Pakistan, dal Bangladesh al Marocco, dalla Francia all’Albania dove già corrono sui social network le voci, le foto e i video di quello che è successo a Bologna.

La manifestazione ha così assunto un significato politico generale. Il 22 e il 23 marzo i migranti hanno alzato la testa. E mostrato agli altri lavoratori la strada da percorrere. Dai molti snodi della logistica, dalle periferie dei magazzini hanno preso il centro della città portando in piazza la loro forza, la loro vita, la loro pretesa incondizionata di futuro. Questa pretesa è quella delle donne migranti che hanno partecipato al corteo per dire che non sono qui soltanto per servire. È la pretesa dei giovani migranti che non vogliono essere educati solo per ingrossare le fila di una forza lavoro disponibile a tutto. È la pretesa di chi oggi vive sotto il segno della precarietà e che, nella determinazione dei migranti, ha visto la forza e la possibilità di alzare a sua volta la testa. C’erano operai di alcune fabbriche metalmeccaniche che da anni sostengono le lotte dei migranti. Però non erano poi molti gli italiani che hanno raccolto questa sfida generale, perché quando si muovono i migranti in quanto migranti, quando chiamano alla lotta, è forse più facile dare una generica adesione e poi fare d’altro. Ma la liberazione politica dalla condizione imposta ai migranti e la lotta contro lo sfruttamento sono oggi due cose che non si possono più tenere separate.

Il 22 e il 23 marzo i migranti hanno mostrato con forza che questo è il momento! Da Bologna, da questa rabbia e questa forza espressa in piazza, da tutte le realtà che ci hanno sostenuto e da tutte le città d’Italia che hanno seguito a distanza questa manifestazione, parte un messaggio politico chiaro: è il momento di cancellare la Bossi-Fini. È il momento di farla finita con il razzismo istituzionale che impone gerarchie profonde tra i lavoratori in Italia e in Europa. È il momento di farla finita con condizioni di lavoro e di sfruttamento che dal lavoro migrante sono diventate una condanna per tutto il lavoro. È il momento di farla finita con la precarizzazione del lavoro e delle vite. È il momento dell’organizzazione e della lotta.

Ci hanno dato del pericolo pubblico e noi balliamo, ci hanno guardato come vittime e noi lottiamo. È il momento della lotta che libera e che perciò è una festa. È questo momento e basta.

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BASTA RAZZISMO E SFRUTTAMENTO – CANCELLIAMO LA BOSSI-FINI!

manifest23marz

SABATO 23 MARZO – ORE 15

Piazza XX Settembre, Bologna

Noi non ce ne andiamo! Siamo forti, facciamoci vedere e sentire: da tutte le città e tutti i luoghi di lavoro, il 23 marzo riempiamo Bologna!

 

Guarda lo spot di lancio: http://coordinamentomigranti.org/2013/03/18/23-marzo-bologna-ore-15-p-zza-xx-settembre-bastabossifini-spot-prime-adesioni-in-aggiornamento/

Vedi le adesioni e scarica l’appello: http://coordinamentomigranti.org/2013/03/02/appello-il-23-marzo-manifestazione-generale-dei-migranti-basta-razzismo-e-sfruttamento-ricominciamo-a-sognare/

 

Per info e adesioni: coo.migra.bo@gmail.com

 

Da più di dieci anni noi migranti siamo incatenati dalla legge Bossi-Fini: il nostro permesso di soggiorno dipende dal lavoro e dal reddito, e per mantenere i documenti in regola dobbiamo accettare qualsiasi condizione di lavoro e salario. Se perdiamo il lavoro corriamo il rischio di perdere il permesso, di essere rinchiusi nei CIE o espulsi. Già migliaia di migranti dopo aver costruito la propria vita qui hanno dovuto lasciare il paese perdendo anni di contributi versati. Già migliaia di migranti hanno dovuto separarsi dalle loro famiglie che sono tornate nei paesi di provenienza. I nostri salari sono mangiati dalle tasse e dai versamenti che siamo costretti a pagare alle Poste per rinnovare un permesso che spesso scade dopo pochi mesi. Per chi non ha il permesso di soggiorno è impossibile ottenerlo e ogni sanatoria è solo una nuova truffa. Il diritto d’asilo esiste solo sulla carta e non è garantita nessuna vera accoglienza.

Questo è razzismo istituzionale! Questo è sfruttamento!

Oggi, però, noi migranti abbiamo ricominciato a sognare. Abbiamo accumulato forza dentro e fuori i posti di lavoro, abbiamo lasciato alle spalle la paura e abbiamo preso parola insieme, donne e uomini. Ora è arrivato il momento di uscire dai luoghi di lavoro, dalle case e dalle comunità per invadere le strade tutti insieme! È arrivato il momento di usare la nostra forza per liberare dal razzismo istituzionale tutti i migranti, in tutte le categorie lavorative e in tutte le condizioni di vita. Sappiamo che non siamo soli, al nostro fianco ci sono i nostri figli che vogliono la cittadinanza per liberarsi dalle catene del permesso di soggiorno. Sappiamo che con noi ci sono operai e precari, donne e uomini: perché sanno che la Bossi-Fini con il suo razzismo è una legge che divide e indebolisce tutti i lavoratori, italiani e migranti.

Basta farci dividere dalle leggi! Nessuno risolverà i nostri problemi al posto nostro, soltanto con la nostra forza possiamo vincere, cancellare la legge Bossi-Fini e conquistare la libertà per tutti i migranti!

▪   Vogliamo che il permesso di soggiorno sia garantito a tutti slegato da lavoro e reddito!

▪   Diciamo basta al quotidiano razzismo istituzionale!

▪   Non vogliamo più sanatorie truffa!

▪   Non vogliamo più la farsa dei permessi umanitari e del finto diritto d’asilo!

▪   Vogliamo chiusi per sempre tutti i CIE!

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Migranti verso il 23 marzo: volantini in lingua – basta razzismo, basta sfruttamento!

logomondojpg1In diverse città del nord e centro Italia, ieri migliaia di lavoratori migranti si sono riuniti in assemblee video collegate tra loro per lanciare lo sciopero del 22 marzo per il contratto del settore della logistica. A Bologna, in più di trecento hanno affermato le ragioni dello sciopero e ribadito il loro impegno in una lotta che ha già vinto diverse vertenze. Il Coordinamento Migranti Bologna e Provincia sostiene lo sciopero dei lavoratori della logistica. Molti dei lavoratori migranti protagonisti di queste lotte hanno animato la grande Assemblea che ha indetto per sabato 23 marzo una manifestazione generale dei e delle migranti.  Chiamiamo tutti a far crescere queste date dentro e fuori i posti di lavoro: da tutte le città e tutti i luoghi di lavoro, sosteniamo lo sciopero del 22 e scendiamo in piazza sabato 23 marzo a Bologna contro la legge Bossi-Fini, lo sfruttamento e il razzismo istituzionale. Lo sciopero del 22 marzo è importante per tutti i migranti. La manifestazione del 23 marzo è importante per tutti i lavoratori. 

Per scaricare i volantini clicca qui…

 

http://coordinamentomigranti.org/

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Assemblea generale dei migranti a Bologna: in oltre 300 lanciano un percorso per dire basta alla legge Bossi-Fini. Il 23 marzo manifestazione a Bologna

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Il 17 febbraio a Bologna una enorme assemblea di migranti ha riempito il piazzale coperto di XM24, costringendo i presenti ad uscire dalla sala grande. Oltre 300 i partecipanti provenienti da molte città italiane: Bologna, Ferrara, Brescia, Verona, Ravenna, Modena, Torino, Milano, Piacenza, Padova. In un clima da subito acceso i migranti hanno detto basta al regime di sfruttamento e razzismo che si appoggia sulla legge Bossi-Fini. Tante le storie raccontate, e grande la voglia di affermare la presenza politica dei migranti con una manifestazione dove tutti e tutte possano far sentire la loro voce. Numerosi tra i presenti i lavoratori delle cooperative della logistica, che hanno portato la forza espressa in questi mesi nel settore contro il regime di precarietà e sfruttamento che lo caratterizza. Da tutti è uscita la forte volontà di continuare questo percorso e portare la forza accumulata fuori dai posti di lavoro, per portare la presenza dei migranti nelle strade e nelle piazze, per rivendicare la cancellazione della legge Bossi-Fini, la fine del quotidiano razzismo istituzionale che colpisce tutti i migranti, il salario, le famiglie e indebolisce la posizione di tutti i lavoratori. Da oggi esce l’indicazione chiara che l’uguaglianza non può essere uno slogan, e che l’unico modo per fare un passo avanti duraturo è combattere insieme contro la legge Bossi-Fini e quello che produce nei luoghi di lavoro e nella società. Questa convinzione è ancora più forte oggi che, con la crisi economica, crescono le divisioni, la competizione e il razzismo: se milioni di migranti continueranno ad essere indicati come nemici per legge, non ci saranno vere conquiste. Finché il razzismo istituzionale, colpendo i migranti, agirà come un’ipoteca sulla pelle di tutti i lavoratori e le lavoratrici, non potranno esserci passi avanti decisivi. Per questo dall’assemblea di oggi a Bologna i migranti chiamano tutte e tutti per un percorso contro questa legge nel nome del protagonismo dei migranti. Un percorso che appoggia con forza lo sciopero per il contratto del settore della logistica in preparazione per la metà di marzo, un settore dove la forza lavoro è in grandissima maggioranza composta da migranti, grazie al ricatto che per anni il permesso di soggiorno ha avuto sul lavoro migrante, spingendo ad accettare mansioni più pesanti, salari più bassi e il lavoro nelle cooperative pur di avere i documenti in regola. Oggi le lotte nel settore della logistica hanno portato migliaia di lavoratori a conquistare pezzi di salario e di libertà, sconfiggendo la paura e il ricatto. L’assemblea di oggi dice che da queste lotte può venire la forza per liberare tutti i migranti, in tutte le categorie lavorative e in tutte le condizioni di vita, dal ricatto del permesso di soggiorno, e liberare con loro tutti i lavoratori dalle divisioni imposte dal razzismo istituzionale. Per questo, i migranti e le migranti in assemblea e chi era con loro, lanciano per il 23 marzo una manifestazione politica di massa contro la legge Bossi-Fini, lo sfruttamento e il razzismo istituzionale e chiamano tutti, sin da ora, a fare crescere questa data dentro e fuori i posti di lavoro. La straordinaria presenza di oggi, gli interventi e la grande partecipazione mostrata da tutti dicono una cosa chiara: conosciamo la nostra forza, questo è il momento!

Da tutte le città e i luoghi di lavoro: il 23 marzo riempiamo Bologna!

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17 febbraio assemblea generale dei migranti a Bologna

Questo è il momento! Il 17 febbraio assemblea generale dei migranti a Bologna

Oggi ancora, alogomondojpg1nche se nessuno lo dice, la legge Bossi-Fini lega la nostra permanenza regolare al permesso di soggiorno, al contratto di lavoro e al reddito. Da ormai dieci anni questa legge ci ha costretto ad accettare qualsiasi tipo di salario e mansione pur di mantenere i documenti in regola. Il legame tra soggiorno e lavoro, con la richiesta di un livello minimo di reddito per rinnovare il permesso, ha di fatto espulso dal mercato del lavoro e trasformato in irregolari migliaia di migranti: alcuni hanno lasciato il paese perdendo gli anni di contributi versati regolarmente, altri hanno deciso di rimanere pur dovendosi separare dalle loro famiglie che sono tornate nei luoghi di provenienza. Molti lavorano per salari ancora più bassi. Anche se paghiamo le stesse imposte dei lavoratori italiani, sono state messe nuove tasse e richiesti versamenti alle poste per rinnovare un permesso che spesso scade dopo solo pochi mesi. Quello che noi migranti viviamo dentro e fuori i luoghi di lavoro non nasce dal niente.

Noi migranti non siamo più disposti ad accettare questa situazione: abbiamo lottato e continuiamo a lottare! Abbiamo manifestato davanti alle Prefetture e Questure per la nostra libertà e i nostri diritti. Abbiamo organizzato lo sciopero del lavoro migrante del primo marzo 2010 e 2011, insieme a tanti lavoratori italiani, precari e operai. Oggi, in tutta l’Emilia-Romagna, con gli scioperi e i blocchi nella logistica e nella distribuzione, stiamo lottando per migliorare le condizioni salariali e di lavoro, per tutti. In un settore dove prima sembrava impossibile alzare la voce, abbiamo detto basta al sistema al ribasso delle cooperative e alla precarietà.

Con queste lotte abbiamo accumulato forza e ora vogliamo conquistare la libertà dal quotidiano razzismo istituzionale. Questo è il momento: nessun nuovo governo risolverà i nostri problemi, soltanto con la nostra forza potremo liberarci dal ricatto imposto dalla legge Bossi-Fini e dal permesso di soggiorno!

CONOSCIAMO LA NOSTRA FORZA, DOBBIAMO ORGANIZZARCI!

Dopo incontri e discussioni con migranti e associazioni non solo del bolognese, vogliamo costruire insieme una mobilitazione regionale e invitiamo tutti a partecipare alla

ASSEMBLEA GENERALE DEI MIGRANTI

DOMENICA 17 FEBBRAIO ORE 15.00

presso XM24, Via Fioravanti 24, Bologna

 

Per info e contatti:
Coordinamento Migranti Bologna e Provincia (tel. 3275782056) – Sene Bazir (tel. 3297106386)
Babacar Ndiaye – Associazione senegalese Cheick Anta Diop Bologna e provincia (tel. 3802493214)
Adil Lasry – Associazione Lavoratori Marocchini in Italia (tel. 3292573253)
Nasiru – El-ihsan, Associazione interculturale Bologna (tel. 3334362877)
Ilyas Muhammad – Comunità Pakistana Bologna (tel. 3290152770)
Arafat Mohamed – Piacenza (tel. 3468282743)
Mouklis Bouchaib – TNT Bologna (tel. 3208362655)
Abdel Mounim – TNT Bologna (tel. 3311331400)
Javed Ahmed – TNT Bologna (tel. 3891366375)
Saddani Brahim – SDA Bologna (tel. 3291651571)
Sajjad Ahmad – DHL Bologna (tel. 3203743434)
Imran Monsoob Khan – Mercatone Uno San Giorgio di Piano (BO) MB Services (tel. 3890186013)
Immanuel Adum (Charlie) – TNT Modena (tel. 3293098320)

 

 

coo.migra.bo@gmail.com

http://coordinamentomigranti.org/

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Dalla parte dei migranti, per la chiusura di Casa Pound

Da qualche mese, a Bologna, viene concessa una larga agibilità politica a una associazione neo-fascista denominata Casa Pound.

A distanza di quasi un anno non abbiamo certo dimenticato quanto accaduto a Firenze quando un militante di Casa Pound ha ferito tre migranti uccidendone altri due. Di qualche giorno fa sono poi le notizie delle “ronde anti-immigrati” in Abruzzo e la costituzione della prima cellula italiana di “Alba Dorata”, partito neonazista greco. Non abbiamo dimenticato, ed è per questo che non permetteremo che tutto ciò accada ancora e non abbasseremo la guardia contro i fascisti di ieri e di oggi.

Ormai in diverse parti d’Italia gruppi neo-fascisti perseguitano i migranti con atti violenti. Noi, migranti e italiani, non possiamo permettere che il fascismo continui a ottenere spazi di visibilità.

Noi sappiamo inoltre che una legge, la Bossi-Fini, quotidianamente ricatta milioni di migranti legando il permesso di soggiorno al contratto di lavoro. Le leggi dello Stato trattano i migranti come uomini e donne che possono essere espulsi anche dopo anni di lavoro in Italia. Uomini e donne che possono essere rinchiusi nei Cie e privati della loro libertà. Da anni diciamo che la Bossi-Fini va abolita e anche in questa occasione di rifiuto di tutti i fascismi lo ribadiamo ad alta voce.

Sappiamo anche che con la crisi economica i migranti pagano il prezzo più alto a causa del razzismo istituzionale. Nella crisi, le leggi vedono nei migranti i lavoratori che possono essere sacrificati per primi, sempre messi alla prova, come corpi estranei. Ovunque i datori di lavoro si sentono in diritto di trattare i migranti come oggetti, tanto più se ci si ribella contro lo sfruttamento: è successo a Rosarno come a Mantova.

Mentre molti migranti perdono il permesso di soggiorno e vedono le proprie famiglie dividersi a causa della crisi, gruppi apertamente razzisti si sentono tutelati, liberi di muoversi, e ottengono sedi per riunirsi e agibilità politica.

Noi pensiamo che il razzismo istituzionale e il razzismo di Casa Pound non possono trovare spazio in questa città . Noi, migranti e italiani, rifiutiamo i gruppi fascisti e lottiamo contro il razzismo istituzionale e la legge Bossi-Fini.

A Bologna, città che tanto ha dato alla lotta antifascista e che tutt’oggi è attraversata da molte pratiche, gruppi e associazioni politiche e culturali uniti nel nome dell’antifascismo e dell’antirazzismo, la presenza di uno spazio politico affidato a Casa Pound è inaccettabile.

Per queste ragioni sosteniamo la manifestazione del 24 novembre per l’immediata chiusura di Casa Pound. Perché saremo noi, migranti e italiani, a togliere il permesso a tutte le forme di razzismo e fascismo.

Per la libertà dei migranti e contro ogni fascismo!

Coordinamento Migranti Bologna – S.I.M. XM24 – Connessioni Precarie – Sportello medico giuridico Al-Sirat

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Appello per presidio 30 giugno davanti alla prefettura di Bologna

Noi non ce ne andiamo: appello per un presidio dei migranti e con i migranti, il 30 giugno davanti alla prefettura di Bologna


Il dramma del terremoto ha messo in luce il disastro che si chiama legge Bossi-Fini. Noi migranti siamo oltre cinque milioni in Italia, ma siamo considerati uguali agli altri solo per essere sfruttati o quando sacrifichiamo la nostra vita sui posti di lavoro. A causa di questa legge, del contratto di soggiorno, della presenza dei CIE, della minaccia dell’espulsione, noi migranti siamo doppiamente ricattati sui posti di lavoro, nello studio e in ogni ambito della vita. A causa di questa legge, tanti stanno perdendo le condizioni per rinnovare il permesso per sé e per i propri figli nati qui o arrivati da piccoli. Questo succede anche perché le Questure stanno interpretando la legge in maniera restrittiva: chiedendo continui aggiornamenti della documentazione, concedendo permessi della stessa durata di contratti di lavoro sempre più precari. Per chi è senza permesso è invece impossibile ottenerlo e migliaia di persone stanno ancora aspettando una risposta dopo la sanatoria-truffa del 2009.

A causa di questa legge, migliaia di persone, lavoratori e lavoratrici, studenti, bambini che vivevano nelle zone colpite dal terremoto rischiano ora di perdere, oltre alla casa e al lavoro, anche i documenti. La Bossi-Fini è un disastro che rende ancora più insopportabile il dramma del terremoto. È inaccettabile il silenzio del governo sulla moratoria per i permessi di soggiorno. D’altra parte, cambiano i governi ma non la Bossi-Fini, e l’unica differenza è la tassa odiosa sui permessi di soggiorno. Per il resto solo parole e le solite promesse. Tutti però sanno che noi migranti siamo una parte fondamentale di questo paese. Qui lavoriamo, qui nascono, crescono, studiano i nostri figli e le nostre figlie. Se noi migranti non abbiamo sicurezza nessuno potrà averla, perché la Bossi-Fini è una fabbrica di sfruttamento e precarietà che colpisce tutti. In questa situazione è necessario scegliere da che parte stare: noi non accettiamo che questo sia considerato normale.

Per questo non stiamo zitti. Non accettiamo la Bossi-Fini: non accettiamo di essere ogni giorno ricattati dove viviamo e lavoriamo, non accettiamo che il dramma del terremoto diventi un disastro per i migranti. Per questo invitiamo uomini e donne, migranti e italiani, a partecipare al

PRESIDIO DEI MIGRANTI E CON I MIGRANTI, DAVANTI ALLA PREFETTURA DI BOLOGNA, SABATO 30 GIUGNO DALLE ORE 10.30

  • per sostenere e rilanciare la richiesta di una moratoria urgente sui permessi di soggiorno nelle zone terremotate
  • per denunciare l’applicazione della legge da parte di Questure e Prefetture che di fatto spesso impedisce di ottenere il permesso per ricerca lavoro
  • per dire NO alla legge Bossi-Fini e al contratto di soggiorno, per il permesso di soggiorno per tutte e tutti senza truffe né ricatti

Facciamo appello a tutte le realtà e a tutti gli uomini e le donne che hanno sottoscritto la richiesta per una moratoria urgente sui permessi di soggiorno e che possono raggiungere Bologna a essere attivamente con noi quel giorno.

Coordinamento Migranti Bologna e provincia, Coordinamento Migranti Cento, Scuola d’Italiano con migranti Xm24, Sportello medico-giuridico Al-Sirat

Info: coo.migra.bo@gmail.com / 327.57.82.056

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27 maggio: festa e assemblea per tutte le donne, con le donne migranti

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