Archivio Dicembre 2011

L’ILLEGANTE: Primo numero – Dicembre 2011

 

EHI! Sai la novità?

Il giornale della SIM è fresco fresco di stampa…L’ILLEGANTE C’E’!! Il primo numero è uscito ed è già in diffusione e distribuizione!

 

Sì, mi dirai, ma dov’è?  è qui è là…presto arriverà anche tra le tue mani se lo vorrai 🙂

E presto aprirà anche una pagina di questo sito appositamente dedicata al giornale della SIM, con la sua versione elettronica!!

See you soon, lettore

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Vacanze Natalizie

BUONE VACANZE NATALIZIE A TUTTI!

La Scuola torna il 9 Gennaio!!

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Il giornale di Migranda

Le molte storie di Migranda

 Migranda è una rete di donne italiane e migranti provenienti da diverse città che si sono incontrate il 20 febbraio del 2011 per discutere insieme della necessità di una presenza e di una presa di parola dentro il movimento dei migranti che da anni lotta in modo autonomo contro la legge Bossi-Fini. Noi sappiamo che, come tutti i migranti, anche le donne sono colpite dal contratto di soggiorno per lavoro, che le rende ricattabili come lavoratrici, sempre a rischio di diventare «clandestine», di essere rinchiuse nei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) ed espulse. Sappiamo anche, però, che la Bossi-Fini colpisce le donne in modo specifico. In primo luogo, le migranti sono considerate «mogli al seguito»: tante hanno un permesso di soggiorno per ricongiungimento famigliare, e la loro permanenza in Italia dipende perciò dai loro mariti. Questo significa che per loro è più difficile fare delle scelte autonome e, nei casi più estremi, liberarsi da condizioni di violenza e soggezione domestica. La storia di S., che parla di sé in questo giornale, ci racconta di un’esperienza forte di determinazione e libertà, del divorzio da un marito violento pur nella condizione difficile di trovarsi da sola con tre bambini a carico. Questa possibilità è passata prima di tutto da un permesso di soggiorno stabile, e dall’esistenza di una serie di servizi – dalla casa all’asilo e alla scuola, dal sostegno economico alle attività formative extrascolastiche per i bambini – che ora non ci sono più perché ormai quel welfare – pubblico e gratuito – sembra destinato esclusivamente a chi è sull’orlo della povertà. Rivendicare un permesso di soggiorno slegato dal lavoro e dal permesso del «capofamiglia», e rivendicare servizi pubblici e accessibili, perciò, non ha a che fare con l’assistenzialismo, con l’idea che le donne siano soggetti passivi da proteggere e sostenere, ma con il riconoscimento che una condizione giuridica autonoma e l’accesso ai servizi aprono spazi e rendono possibili i progetti di libertà delle donneContinua a leggere…


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Nuovi spunti utili

Tutti questi link li trovate anche nella pagina Materiali…

-I primi 111 verbi del Lessico di frequenza dell’italiano parlato http://www.scudit.net/md111verbi.htm

-esempio dell’uso della parola generatrice per l’alfabetizzazione (purtroppo il link è in spagnolo) http://sapiens.ya.com/callejamel2/ejemplo.htm

-esercizi di fantastica, sono pensati per bambini ma possono essere un buon spunto, vi metto due esempi.

Il progetto “ESERCIZI DI FANTASTICA” prevede, oltre al materiale teorico di supporto e di approfondimento, una serie di schede didattiche che fanno riferimento alla Grammatica della fantasia e sono corredate da esempi tratti dalla produzione creativa dello stesso Rodari;  hanno lo scopo di offrire degli stimoli utili  e concreti per l’attività di animazione in classe.
http://www.rodaricentrostudiorvieto.org/site/9885/default.aspx

Binomio fantastico

         Dalla Grammatica della fantasia

  • Non basta un polo solo per produrre una scintilla, ce ne vogliono due.
  • la parola singola agisce solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe a uscire dai binari dell’abitudine, a scoprirsi nuove capacità di significare.
  • Non c’è vita dove non c’è lotta… in principio c’era l’opposizione.
  • Una storia può nascere solo da un binomio fantastico
  • Occorre una certa distanza tra le due parole, che l’una sia sufficientemente estranea all’altra il loro accostamento discretamente insolito, perché l’immaginazione sia costretta a  mettersi in moto per istituire tra loro una parentela, per costruire un insieme (fantastico) in cui i due elementi possano convivere.(cane- cavallo… no!…  cane – armadio… sì )
    (vedi esempi sotto: balena – arcobaleno)              
  • Nel binomio fantastico le parole non sono prese nel loro significato quotidiano, ma liberate dalle catene verbali di cui fanno parte quotidianamente. Esse sono estraniate, spaesate, gettate l’una contro l’altra in un cielo mai visto prima. Allora si trovano nelle condizioni migliori per  generare un storia.

 

MI PRESENTO

Mi chiamo….

Mi piace…

Non mi piace…

Confino a nord con…
e a sud con…

Porto…

La mia superficie
non l’ho mai misurata…

Sono bravo e buono
e quando crescerò… 

 

 

Il sistema del sorgi e cammina 

Rodari

Tutto può essere animato, ad ogni oggetto può essere attribuita una personalità.

Prendete una sedia, animatela. Avrete una persona che penserà ed agirà e avrà reazioni umane nelle condizioni materiali di una sedia, avrà simpatie ed antipatie, desideri e capricci. Eccovi una sedia che non può sopportare di sostenere il peso di persone con i baffi. Sopporterà un grassone, un elefante, una banda musicale al completo; ma non un mingherlino coi baffetti sotto il naso. Ogni volta che si annunciano dei baffi la sedia scappa. Inutile rabbonirla, cercare di imbrogliarla, farle violenza.

Esercizio:

sviluppate in tutte le direzioni possibili il tema di una sedia che non tollera i baffi.

E’ abbastanza chiaro che nella sedia non c’e niente del tutto: tutto quel che occorre alla sedia per diventare una favola dovremo mettercelo noi. Il nostro bravo Otto, però, avrebbe fatto meglio a sviluppare la tecnica dell’animazione. Ma già: io sto qui a criticarlo. E dov’e lui, Otto? E’ mai esistito questo signor Schlegel- Kamnitzer?

 

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Belle storie

“Siamo tutti stranieri”, è una giornata in cui tutti i programmi di RadioTre sono condotti e gestiti (anche gli ospiti) da stranieri o migranti di seconda generazione.

E questo è il link di “Chiodo Fisso” la trasmissione di RadioTre dedicata agli alberi, che durante il “Siamo tutti stranieri” è stata gestita e condotta da due donne migranti, una bengalese e una indiana, hanno raccontato storie, ricordi, miti e leggende su due alberi tipici delle loro zone.

Ascolta la Registrazione di “Chiodo Fisso” 5 dic. 2011 in cui Razia Chowdhury, bengalese  e Kiran Sahna indiana, raccontano l’albero preferito del proprio paese, L’albero di Neem e l’albero di Kadam. I loro racconti insieme ad altri 15 storie sugli alberi scritte da persone provenienti da ogni angolo del mondo sono pubblicati nel prezioso libro interamente fatto a mano “Radici” pubblicato nel 2010 da Else Edizioni Brano musicaleInner voice, Shoba Gurtu

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