Archivio Maggio 2014

Migranti in presidio, la Prefettura promette un tavolo

Stamattina sit-in ed incontro tra una delegazione del Coordinamento Migranti con il viceprefetto, che si è impegnato a convocare un tavolo con Questura, Ufficio stranieri e Comune. “Si riunisca entro due settimane o torniamo in piazza”.

migrantiOggi durante il presidio dei migranti davanti alla Prefettura di Bologna, una delegazione del Coordinamento Migranti ha incontrato il viceprefetto Bianca Lubreto. Durante l’incontro sono state denunciate le pratiche restrittive con cui Questura e Prefettura gestiscono i rinnovi dei permessi di soggiorno, le concessioni della carta di soggiorno, i ricongiungimenti familiari, la sanatoria e le richieste di cittadinanza. Una gestione che in tempo di crisi economica mostra il razzismo istituzionale della legge Bossi-Fini in generale e dei rappresentati del governo sul territorio bolognese in particolare. Inoltre abbiamo denunciato le pessime condizioni dei locali di via Bovi Campeggi. In allegato, tutte le questioni sollevate nel dettaglio.

Di fonte alle nostre richieste, il viceprefetto si è impegnato a convocare un tavolo con dirigenti della Questura, della Prefettura, dell’Ufficio Stranieri e con il Comune di Bologna che è parte in causa insieme alla Prefettura e all’Ufficio scolastico provinciale nella gestione dell’inserimento scolastico dei bambini migranti che arrivano con il ricongiungimento familiare. 

Ci aspettiamo – come richiesto – che questo incontro avvenga entro un paio di settimane, altrimenti scenderemo di nuovo in piazza.

Coordinamento Migranti

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PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA PER GLI STUDENTI STRANIERI: UN’ALTRA FALSA SOLUZIONE FIGLIA DEL RAZZISMO ISTITUZIONALE

L’Osservatorio contro i respingimenti scolastici invita alla conferenza stampa davanti alla Prefettura, via IV novembre 24, sabato 31 maggio, ore 12.00.

 

Dopo tre mesi dalla chiusura delle pre-iscrizioni alle scuole del primo ciclo, l’Amministrazione Comunale di Bologna e l’Ufficio Scolastico Territoriale hanno pubblicato un protocollo per l’accoglienza e l’inclusione degli alunni stranieri, che illustra le linee guida per l’iscrizione, l’indirizzamento e l’assistenza didattica dei sempre più numerosi alunni senza cittadinanza della nostra città.

Si tratta, a nostro avviso, di un blando tentativo mediatico che poco o nulla andrà ad incidere nei meccanismi d’una situazione sempre più complicata, figlia di decenni di definanziamenti e di politiche cieche – quando non deliberatamente discriminatorie – nei confronti degli alunni “stranieri”. In quest’ottica i casi da noi denunciati negli scorsi mesi non rappresentano che gli esiti più clamorosi di un disagio socio-educativo in crescita esponenziale.

 

Quello che realmente si realizza in questo protocollo, è – in piena linea con le politiche di cui sopra – un curioso accentramento di risorse organizzative, decisionali e finanziarie tra quattro dei maggiori istituti scolastici bolognesi (I.C.1, I.C.5, I.C.7, I.C.12), che provvederanno a “smistare” tra le altre scuole non solo gli ininterrotti ingressi di nuovi alunni migranti, ma anche le figure degli educatori, degli insegnanti L2, dei facilitatori linguistici cui hanno diritto.

Nulla si sa invece riguardo l’effettiva entità delle assunzioni di tali figure professionali nel prossimo anno scolastico, né secondo quali criteri verranno distribuite dalle scuole polo verso gli altri istituti; non ci sono poi previsioni sul numero di ricongiungimenti previsti, nonostante la prefettura possieda tutti i dati dei ricongiungimenti degli anni precedenti, essendo l’organo direttamente competente per tali procedure, cui le domande giungono con mesi e mesi di preavviso. Come è già successo pochi mesi fa, questa mancanza di comunicazione tra prefettura e scuole complica la situazione degli alunni appena arrivati in Italia in cerca di una scuola e mette a rischio la fruizione del diritto universale all’istruzione: si tratta di un altro esempio del razzismo istituzionale a cui sono soggetti alunni e genitori migranti.

 

Ma l’ulteriore gerarchizzazione delle scuole bolognesi nasconde un altro inquietante fatto: la promozione implicita dello strumento delle classi-ponte sperimentato nell’istituto Besta, che sembra aver soddisfatto tutti; dal Ministero dell’Istruzione agli amministratori dell’ufficio scolastico ai dirigenti comunali: tutti si dicono favorevoli all’allargamento di questo sistema alle altre scuole, realizzando classi di soli studenti stranieri al fine di “potenziarne” le competenze linguistiche.

In realtà i criteri pedagogici e didattici che sottendono allo strumento delle classi-ponte ci risultano del tutto sconosciuti, né è chiaro con quali modalità, risorse e benefici tale strumento verrà diffuso in tutto il sistema educativo bolognese, dato che nel protocollo non se ne fa alcuna menzione.

Questo ci sembra eloquente non solo dell’incapacità dei nostri legislatori e amministratori territoriali di affrontare le esigenze di una scuola sempre più multietnica e meticcia (si pensi al tetto massimo del 30% di alunni stranieri per classe previsto dalla riforma Gelmini, palesemente impossibile da rispettare ), ma un ulteriore passo verso la realizzazione di un sistema scolastico (e sociale) sempre più classista e razzista, con studenti cittadini e studenti non cittadini, scuole di serie A e di serie B. Le politiche attuali, che portano più di tre quarti degli alunni migranti in Italia ad iscriversi (quando riescono) ad istituti professionali, trovano terreno fertile già dalle scuole primarie e medie, con la creazione di classi per soli italiani e per soli migranti, in età scolari spesso particolarmente delicate per il confronto con l’alterità etnica e culturale.

 

Come osservatorio contro i respingimenti scolastici continueremo a monitorare da vicino la situazione e le concrete conseguenze del nuovo protocollo, denunciando ogni singolo caso di discriminazione perpetrato nei confronti di alunni stranieri o italiani da parte delle istituzioni comunali e scolastiche.

 

Invitiamo tutte e tutti al presidio delle ore 10.30 e alla conferenza stampa delle ore 12.00 sotto la Prefettura di Bologna, via IV Novembre 24, sabato 30 maggio, insieme al Coordinamento migranti, per denunciare tutte le male pratiche di questura, prefettura e amministrazione comunale nei confronti dei migranti, nonché per puntare l’attenzione sui casi di razzismo istituzionale nei confronti di alunni e genitori migranti.

 

 

Osservatorio Contro i Respingimenti Scolastici Bologna

E-mail: norespingimentiscolastici@gmail.com
Cell.: +39 3396574312 (Andrea)
Facebook: OsservatorioRespingimenti

 

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Sabato 31 maggio ore 10.30 presidio dei/delle migranti di fronte alla Prefettura di Bologna

CHE COSA FA LA QUESTURA CON IL TUO PERMESSO DI SOGGIORNO?

 PRESIDIO DEI/DELLE MIGRANTI DAVANTI LA PREFETTURA DI BOLOGNA

 SABATO 31 MAGGIO, ORE 10.30 VIA IV NOVEMBRE 24

18 maggio: la manifestazione contro CIE e Bossi-Fini passa davanti alla Prefettura

 Da molti mesi, lavoratori e lavoratrici migranti hanno ripreso a lottare: hanno scioperato nella logistica, hanno preso parola in diverse assemblee a Bologna e provincia, sono scesi in piazza in migliaia lo scorso primo marzo per dire Basta sfruttamento e No al ricatto del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. All’interno dei giorni di azione #mayofsolidarity promossi dal coordinamento europeo Blockupy, domenica 18 maggio hanno sfilato insieme a precari e studenti italiani per il centro di Bologna per dire No CIE, No CARA, né qui né altrove. Durante la manifestazione diverse voci hanno rotto l’assordante silenzio del nuovo governo che non solo continua a tacere sulla legge Bossi-Fini e sulla cittadinanza, ma anche sul permesso di soggiorno a punti per i migranti che sono entrati in Italia dopo marzo 2012. I/le migranti hanno inoltre denunciato la responsabilità di Prefettura e Questura cittadine nella gestione della legge, annunciando una nuova mobilitazione: saremo di nuovo in piazza, il 31 maggio, contro il modo discrezionale con cui Prefettura e Questura gestiscono il rinnovo dei permessi, la concessione dei permessi CE e delle carte di soggiorno, le pratiche della cittadinanza.

NON ACCETTIAMO CHE LA QUESTURA IN MODO ILLEGITTIMO:

  • controlli l’estratto conto dei contributi INPS e neghi il rinnovo del permesso nel caso in cui il datore di lavoro non li abbia versati;
  • continui a rilasciare un permesso per attesa occupazione di solo 6 mesi quando la legge prevede che non sia inferiore a un anno;
  • non rispetti il termine di 60 giorni per rinnovare un permesso e che il permesso rinnovato parta dalla data di presentazione della domanda di rinnovo;
  • non rilasci i permessi a tutti coloro che hanno partecipato all’ultima sanatoria;
  • non rispetti il termine di 730 giorni per la chiusura delle pratiche per ottenere la cittadinanza.

SCARICA E DIFFONDI I VOLANTINI IN FORMATO PDF

Coordinamento Migranti, SIM-Scuola d’italiano con migranti Xm24, Sportello medico-legale Xm24, ALMI-Associazione lavoratori marocchini in Italia, Associazione senegalese Cheikh Anta Diop, Comunità pakistana Bologna.

Per info e adesioni: coo.migra.bo@gmail.com / 3275782056

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Di Porta in Porta R-Esistiamo in autogestione! Venerdì 16 maggio dalle 17 alle 20

Venerdì 16 ci uniamo anche noi della Scuola d’Italiano con Migranti all’iniziativa Di Porta in Porta in solidarietà con Atlantide! Parteciperemo con materiali didattici/informativi e attività di presentazione della scuola, anche in vista del corteo #NoCieNoCara di  Domenica 18 Maggio. Saremo a Porta GallieraPorta delle Pratiche di autogestione in movimento dalle 17 alle 20 per tre ore di socialità e di autorganizzazione viva e attiva!

Di seguito pubblichiamo dal blog di Atlantide la presentazione e il programma dell’evento contro lo sgombero di Atlantide e contro la museificazione degli spazi pubblici

Di Porta in Porta R-Esistiamo in autogestione!

Un’esposizione vivente dell’autogestione contro la museificazione degli spazi pubblici, contro lo sgombero di Atlantide

C’è una Stra(na)Bologna, solo apparentemente sommersa. Una Bologna che r-esiste alla gentrificazione del centro storico prodotta da Eataly, alla speculazione e spettacolarizzazione del cibo promossa da F.I.C.O, che rifiuta la logica della sussidiarietà dietro la quale si nascondono lavoro gratuito, sfruttamento della cittadinanza attiva e precarietà, che si oppone alla riapertura del CIE e alla presenza in città di sedi neofasciste come quella di Casa Pound, che risponde #Io Decido! alle preghiere dei cattointegralisti misogini e lesbotransomofobi davanti agli ospedali pubblici.

E’ la Bologna dell’autogestione e dell’autorganizzazione, dell’autodeterminazione delle donne e delle lesbiche, delle soggettività gay e trans, delle migranti e dei migranti, di precari-e e disoccupat*.

Quella che ha costruito e continua a costruire una cultura e una pratica viva della valorizzazione delle differenze, dell’antisessismo, dell’antifascismo e dell’antirazzismo, dell’antiproibizionismo e dell’antiautoritarismo, della libera circolazione delle persone e dei saperi. Quella che r-esiste allo sfacelo prodotto dal modello di sviluppo capitalista promuovendo relazioni sociali orizzontali e realmente cooperative. Quella che inorridisce di fronte all’idea che l’esperienza di Atlantide, che in quindici anni ha reso Porta Santo Stefano uno spazio pubblico comune femministatransfrociopunk, venga sgomberata e rimpiazzata da un museo. E’ la stessa Bologna che venerdì 16 maggio, dalle ore 17 alle ore 20, si ri-prenderà la città trasformando le sue Porte in un’esposizione vivente dell’autogestione, contro la museificazione degli spazi pubblici, contro lo sgombero di Atlantide. Atlantide R-esiste!

di porta in porta

::: Programma (in aggiornamento) :::

Porta Galliera Porta delle Pratiche di autogestione in movimento con musica, palestre popolari, interventi antipro e rete delle mense autogestite.

Porta Mascarella Porta del diritto all’abitare, con le occupanti e gli occupanti di via Irnerio, via Toscana e via XXI Aprile.

Porta San Donato Porta Senza Frontiere, con mostra e materiali informativi verso la manifestazione #NoCieNoCara del 18 maggio.

Porta San Vitale Porta dei Ritmi R-esistenti, con la Sambalotta.

Porta Mazzini Porta dell’Autodeterminazione…di aborto libero e obiettori estinti! ♀♀

Porta Santo Stefano Porta della R-esistenza, concerti, apericena, debutto della Corale Atlantidea, Mostre viventi e qualche altra sorpresa con Atlantide e Berneri.

Porta Saragozza Porta Instant Drag, entri di un genere, esci di un altro!

Porta Lame Porta delle Arti Sociali, musica, video e danza con le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo.

::: Biciclettata solidale di Porta in Porta, con AntifaBikePunx: appuntamento alle ore 17 alla Porta delle Pratiche di autogestione in movimento (Porta Galliera)

::: Gran Tour delle Porte R-esistenti: appuntamento alle ore 19.00 alla fermata del 32 di fronte alla Stazione Centrale

per ulteriori info: atlantide(punto)resiste(at)gmail.com

qui l’evento faccialibro

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Aperitivo + Cena e Presentazione del libro “CIE e complicità delle organizzazioni umanitarie” di Davide Cadeddu

 

Lunedì 12 Maggio verrà presentato a Xm24 il libro “CIE e complicità delle organizzazioni umanitarie” di Davide Cadeddu.

In Italia nei Centri di Identificazione ed Espulsione sono recluse oggi migliaia di persone – nel 2012, 7.012 uomini e 932 donne – che hanno la sola colpa di essere migranti. Miliardi di euro vengono spesi per trattenere queste persone e poi espellerle, verso i Paesi dai quali erano faticosamente e onerosamente partite. Molti di questi soldi pubblici finiscono nelle tasche delle organizzazioni “umanitarie” che hanno accettato di gestire i CIE, ben sapendo che i dispositivi fondamentali sui quali questi non-luoghi sono costruiti sono gli stessi che hanno caratterizzato i campi di internamento storici, compresi i lager nazisti. Le frequenti manifestazioni di disagio dei reclusi nei Centri non lasciano dubbio alcuno sulle condizioni di vita al loro interno.
Questo libro vuole aprire una riflessione seria e non ideologica sull’istituzione CIE e invita ciascuno di noi a confrontarsi con la propria personale responsabilità riguardo alla loro esistenza.

Davide Cadeddu (1974), educatore, insegnante e formatore. Vive a Torino, dove, negli ultimi 16 anni, ha promosso e coordinato progetti socioeducativi e formativi nell’ambito del lavoro di strada, delle tossicodipendenze, dell’aggregazione giovanile, dell’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo politico; ha lavorato nella formazione professionale con giovani e adulti. Attualmente lavora come educatore in una comunità per minori. Ha dato vita all’Associazione Onda Urbana e al progetto “Tana Libera Tutti”, nel quartiere torinese di Porta Palazzo.

 

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