L’Amministrazione comunale ha dimostrato in queste ultime settimane una totale incapacità a confrontarsi con le diverse istanze che dal basso venivano poste al centro del dibattito pubblico; un’incapacità che si è palesata di fronte alle mobilitazioni sul referendum per la difesa della scuola pubblica, alle proteste delle maestre contro i processi di privatizzazione, a quella dei facchini licenziati, all’occupazione di case e alle lotte contro la costruzione di inutili infrastrutture, alle manifestazioni per la riapertura di spazi sociali autogestiti e l’inagibilità di quelli fascisti. Tutto ciò ha avuto un’unica risposta: una totale chiusura.
La presenza in Piazza Verdi di diverse centinaia di persone, lunedì 27 maggio, oltre a denunciare quanto accaduto nello stesso luogo il giovedì precedente, intendeva, nel creare un momento di confronto pubblico e aperto, denunciare la non gestione delle tante questioni sociali ancora irrisolte in città. Una mobilitazione che ha incontrato esclusivamente la presenza delle forze dell’ordine già in assetto antisommossa, una presenza atta ad impedire un’assemblea pubblica.
Quello che si intendeva bloccare era il diritto all’autorganizzazione e all’autogestione di iniziative pubbliche in un luogo della città che si intende sterilizzare e consegnare alla logica del mercato.
La città che viviamo la costruiamo giorno per giorno, attraverso la presenza nelle piazze e nelle lotte, nei percorsi di mobilitazione per i diritti e per tutto quello che ci spetta.
Non saranno un cordone di polizia o decine denunce a fermare il vento della riappropriazione collettiva, aperta e partecipata degli spazi pubblici.
Solidarietà ai denunciati
Martedì 4 giugno ore 18 Piazza Verdi
SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO XM24
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