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BAMBINI E BAMBINE MIGRANTI FUORI DALLE SCUOLE DELL’OBBLIGO in Bolognina: L’AUTORGANIZZAZIONE POLITICA SMUOVE LE ISTITUZIONI! (Atto II)

A pochi giorni dal nostro comunicato stampa, che ha reso pubblica la vicenda del bambino bengalese per mesi escluso dalle scuole pubbliche bolognesi, sentiamo la necessità di ripercorrere e chiarire alcuni degli sviluppi mediatici e politici a riguardo.

A distanza di sole 24 ore dalla nostra denuncia gli uffici di competenza hanno magicamente individuato dei posti liberi nelle classi, posti che per mesi erano stati inesistenti!

Tutto ciò dimostra l’assenza, all’interno del sistema scolastico locale e nazionale, di una reale volontà politica volta a garantire l’inserimento dei migranti ed una effettiva parità di diritti tra cittadini italiani e non.

Come Scuola d’Italiano Con Migranti, riteniamo infatti che la celerità con cui si è risolta la faccenda del bambino sia la dimostrazione dell’implicito razzismo istituzionale che quotidianamente denunciamo e combattiamo.

La stessa CGIL ha confermato pubblicamente come le discriminazioni scolastiche rappresentino ormai la normalità, rendendo necessario l’interessamento di italiani per iscrivere figli di migranti nei nostri istituti scolastici. La domanda ci sorge spontanea: perché il maggior sindacato confederale italiano non ha denunciato a suo tempo tali situazioni? Come può convivere pacificamente con una situazione tanto grave?

Inoltre non ci convincono affatto le giustificazioni addotte dalla provveditrice Martinez, secondo la quale non esiste una procedura standard per far fronte a questo tipo di richieste. Come hanno giustamente sottolineato dall’ASGI, infatti, la legge è chiara e sancisce il diritto all’istruzione per tutt* e la possibilità di iscriversi in qualsiasi momento dell’anno.

Infine, di fronte al polverone mediatico sollevatosi negli scorsi giorni ed alla conseguente richiesta di interrogazione parlamentare al ministro dell’istruzione, sottolineiamo come ancora una volta la politica istituzionale ed il parlamento si muovano su pressioni ed istanze di quella auto-organizzata, auto-gestita e popolare. Sappiamo bene che si tratta di nient’altro che di strumentalizzazioni o di goffi tentativi di nascondere l’ormai disastrato sistema di welfare sociale, al contempo proteggendone i responsabili.

Per questi motivi, per noi questa vicenda non si concluderà affatto quando il ragazzino, il 7 gennaio, sarà finalmente tra i banchi di scuola, perché restano irrisolti i problemi strutturali che hanno determinato la sua esclusione da scuola per tutti questi mesi. Perciò continueremo a monitorare la situazione e la gestione delle scuole pubbliche di questa città ed a denunciare ogni nuovo caso di discriminazione al loro interno con tutti gli strumenti necessari.

Per la giustizia sociale!
Per la parità di diritti tra migranti e non!
Per la libertà di circolazione e di istruzione, contro i respingimenti scolastici!

SIM XM24
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