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Anteprima Illegante n°3
Scritto da SIM XM24 in L'ILLEGANTE il 20/03/2013
In occasione della manifestazione Nazionale dei migranti di sabato 23 marzo esce il nuovo numero del giornalino della scuola
L’ILLEGANTE – Scriviamo quello che non riusciamo a dire
Qui un’anteprima della copertina per stuzzicare la vostra curiosità…
il giornalino sarà distribuito poi durante la manifestazione di sabato 23 marzo e nei giorni successivi a chiunque lo voglia
ci vediamo tutti
SABATO 23 MARZO – ORE 15
Piazza XX Settembre, Bologna
Messaggio del Segretario Generale dell’ONU in occasione della Giornata Internazionale del Migrante, 18 dicembre 2012
Ogni istante, nel mondo, ci sono persone che lasciano il proprio Paese alla ricerca di una vita migliore o più sicura. Sono più di 214 milioni le persone in movimento nel mondo. Molti fuggono da condizioni difficili solo per affrontare battaglie ancora più grandi, comprese violazioni dei diritti umani, povertà e discriminazione. Per questi migranti, però, c’è qualcosa di più che la semplice paura o l’incertezza; hanno anche speranza, coraggio e la determinazione di costruire una vita migliore. Con un supporto adeguato, possono contribuire al progresso della società.
L’attività migratoria è una questione globale che sta giustamente catturando sempre più attenzione a livello globale. Il prossimo anno, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite terrà il suo secondo Dialogo di alto livello su migrazione internazionale e sviluppo, offrendo agli stati Membri e ai loro partner l’opportunità di discutere le misure pratiche per facilitare la mobilità lavorativa, rafforzare lo sviluppo sostenibile e proteggere i diritti dei migranti, soprattutto delle donne e delle ragazze.
L’attenzione ai diritti dei migranti è soprattutto importante in questo periodo di emergenza economica e finanziaria globale. Mentre i bilanci nazionali si riducono, assistiamo a misure di austerità che discriminano i lavoratori migranti, a una retorica xenofoba che incoraggia la violenza contro i migranti irregolari, e a proposte legislative per l’immigrazione che consentono alla polizia di schedare impunemente i migranti. Durante le regressioni economiche, vale la pena ricordare che tutti i settori dell’economia dipendono dai lavoratori migranti e gli imprenditori migranti aiutano a creare lavoro.
Quando le politiche migratorie sono elaborate senza prestare attenzione a vulnerabilità, emarginazione e discriminazione, milioni di migranti si trasformano in semplice forza lavoro a buon mercato, diventando il capro espiatorio per il fallimento delle politiche economiche e sociali e persino delle vittime nella cosidetta guerra contro le “migrazioni illegali”.
Nel momento in cui la mobilità umana diventa più complessa, e i viaggi intrapresi dai migranti si fanno più pericolosi, diventa sempre più urgente dare vita a delle politiche nazionali sulle migrazioni che tengano conto l’importanza del rispetto dei diritti umani.
Nel cammino verso il Dialogo di Alto Livello, spero che gli Stati Membri scelgano un approccio alla questione dei diritti umani come elemento fondamentale per una corretta disciplina dei flussi migratori. A livello nazionale, incoraggio ciascun Paese ad adottare misure quali la depenalizzazione dell’immigrazione irregolare, la creazione di alternative efficaci alla detenzione per gli immigrati irregolari, e la garanzia che le funzioni di chi deve fornire servizi pubblici, come gli infermieri o gli insegnanti, siano mantenute fermamente separate da quelli delle autorità che si occupano di migrazioni. Spero inoltre che i partecipanti al Dialogo tengano in debita considerazione la questione delle migrazioni nell’agenda di sviluppo globale post 2015.
In occasione di questa Giornata Internazionale per l’Immigrazione, invito tutti gli Stati a ratificare e dare attuazione a tutti gli strumenti esistenti per gestire questo fenomeno. Incoraggio inoltre tutti ad aiutare a promuovere un dibattito creativo, pratico e di principio su come possiamo assicurare la protezione dei diritti di tutti i migranti, dovunque essi siano e qualunque sia il loro status.
Ban Ki-moon
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