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2013, fine dell’emergenza. Un’altra accoglienza è possibile

Non più profughi, ma cittadini.Questa è la richiesta rivolta alle istituzioni locali e nazionali da parte dei migranti fuggiti dalle bombe della guerra in Libia nella primavera del 2011.
In questi mesi e in queste settimane, a Bologna, a Rimini, a Reggio Emilia, come in altre parti d’Italia, i richiedenti asilo, i rifugiati e le persone con protezione umanitaria ospitati nella nostra regione nelle differenti strutture del Piano di Accoglienza predisposto dalla Protezione Civile sono scesi nelle strade e

nelle piazze per reclamare il diritto al futuro e ad un’accoglienza degna dopo il 31 dicembre, data in cui termina il il piano Emergenza Nord Africa.
Di fronte alla minaccia sempre più realistica di rimanere senza un tetto, i richiedenti asilo protestano anche in questi giorni per il ritardo dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, che arrivano dopo un anno e mezzo di attesa snervante e che sono inadeguati a garantire percorsi di inclusione e di autonomia a fronte della prospettiva di restare senza alloggio.In questo anno e mezzo siamo stati al loro fianco, per sostenerne le battaglie, le aspirazioni e rivendicazioni. Lo Sportello Migranti del TPO a Bologna ha, inoltre, fornito quei servizi che nessuno assicurava loro, malgrado fossero finanziati dalle convenzioni e dai contratti. per sostenerne le battaglie e le aspirazioni, ma anche per fornire quei servizi che nessuno assicurava loro, malgrado fossero finanziati dalle convenzioni e dai contratti. Assistenza legale, accompagnamento ai servizi del territorio, organizzazione dei corsi di italiano, iscrizione al Centro per l’Impiego, raccolta di vestiario, iscrizione ai corsi per la licenza media sono solo alcune delle attività che abbiamo prestato volontariamente, per colmare un gigantesco vuoto lasciato da alcuni gestori, come la Croce Rossa Italiana, che nonostante i circa 3 milioni di euro ricevuti dalla Protezione Civile ha lasciato senza riscaldamento e senza alcun servizio 130 cittadini nigeriani alloggiati presso Prati di Caprara.

Giovedì 20 dicembre assessori di Comuni, Province e Regione si incontreranno nella “Cabina di Regia” per stabilire l “exit strategy” dall’emergenza, che temiamo si risolverà concretamente solo in incentivi al rimpatrio volontario assistito e vaghe misure di sostegno per i più vulnerabili. Un paradosso, che legittima graduatorie dei più svantaggiati per l’accesso al diritto di un futuro, e alla maggioranza si propone di levare il disturbo, ignorando che chiunque sia fuggito dalle bombe, sia stato sfruttato nei cantieri edili o nelle aziende in Libia e sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo è “vulnerabile” (specialmente se ha vissuto per 18 in un capannone gelido gestito dalla Croce Rossa Italiana). Ancora una volta la politica investe i fondi nei dispositivi di espulsione tipici di un approccio postcolonialista alle migrazioni anziché in progetti reali e concreti di inclusione sociale.
Accogliamo quindi l’invito dei richiedenti asilo dei Prati di Caprara ad essere presenti sotto alla Regione giovedì 20 dicembre per dire ai membri della Cabina di Regia che per realizzare una strategia veramente efficace di uscita dall’emergenza è necessario che la Croce Rossa Italiana sia sollevata dalla gestione dei Prati di Caprara e di qualsiasi altra struttura di accoglienza per migranti e che al suo posto subentri il Comune di Bologna
che a tutti i migranti afferenti all’Emergenza Nord Africa siano garantiti accoglienza e percorsi di inclusione fino al raggiungimento dell’autonomia

Torniamo ad esigere che l’emergenza causata dalle autorità dello Stato si chiuda con decisioni politiche responsabili, diritti garantiti e programmi, idee, impegni definiti perché i migranti fuggiti dalla Libia meritano molto di più di una eventuale “proroga last minute” delle condizioni attuali con la vaga promessa di realizzare tutto ciò che per un anno e mezzo Governo, Regioni, Protezione Civile e la maggioranza degli enti locali non hanno fatto.
Per questo invitiamo tutte e tutti a sostenere la mobilitazione dei richiedenti asilo che dopo la Marcia della Dignità del 29 ottobre, la manifestazione Rigths Dignity Future del 10 novembre, e a Rimini e Reggio Emilia con iniziative diffuse nelle ultime settimane, tornano ad alzare la voce per rifiutare un destino di emarginazione, povertà e sfruttamento lavorativo.

Giovedì 20 dicembre 2012, ore 14
Presidio sotto alla Regione Emilia Romagna
Viale Aldo Moro 52

Centro sociale TPO, Bologna

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Migrazioni, esclusioni, crisi del welfare. Presentazione di Burned Identities

Giovedì 22 novembre 2012, ore 18
TPO, Via Casarini 17/5 Bologna

Migrazioni, esclusioni, crisi del welfare

Presentazione della pubblicazione Burned Identities
Appunti e riflessioni dopo lo sportello mobile a cura di ass. Ya Basta! su immigrazione e percorsi escludenti in città

Nel tempo della crisi la legge sull’immigrazione, i tagli al welfare e il controllo securitario hanno trasformato la città in fabbrica dell’esclusione, riducendo i migranti a corpi da sfruttare, rinchiudere, dimenticare. Quale rapporto tra gli attori del territorio e la vita dei migranti non accolti e clandestinizzati? Quale idea di città e di politiche sociali si sta disegnando? Ne discutiamo con centri sociali, associazioni, cooperative sociali e tutti gli interessati.

Incontro/tavola rotonda

Intervengono
Maurizio Bergamaschi (Università di Bologna)
Alessandro Tortelli (Associazione Piazza Grande)
Valerio Monteventi (Vag 61)
Manila Ricci (operatrice sociale, ass. Rumore Sinistri)
Filippo Nuzzi (educatore sociale)
Luciano Serio (Referente strutture bassa soglia per Coop Dolce)
Giacomo Rossi (Referente centro SPRAR Cabrini) Neva Cocchi (Sportello Migranti TPO)

A cura di
Associazione Ya Basta! Bologna
Associazione Mooladé

in collaborazione con Progetto Meltingpot Europa

Realizzato insieme a VolaBO nell’ambito del Progetto “Plein Air Plein Droit” – 2011

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