Di Porta in Porta R-Esistiamo in autogestione!
Un’esposizione vivente dell’autogestione contro la museificazione degli spazi pubblici, contro lo sgombero di Atlantide
C’è una Stra(na)Bologna, solo apparentemente sommersa. Una Bologna che r-esiste alla gentrificazione del centro storico prodotta da Eataly, alla speculazione e spettacolarizzazione del cibo promossa da F.I.C.O, che rifiuta la logica della sussidiarietà dietro la quale si nascondono lavoro gratuito, sfruttamento della cittadinanza attiva e precarietà, che si oppone alla riapertura del CIE e alla presenza in città di sedi neofasciste come quella di Casa Pound, che risponde #Io Decido! alle preghiere dei cattointegralisti misogini e lesbotransomofobi davanti agli ospedali pubblici.
E’ la Bologna dell’autogestione e dell’autorganizzazione, dell’autodeterminazione delle donne e delle lesbiche, delle soggettività gay e trans, delle migranti e dei migranti, di precari-e e disoccupat*.
Quella che ha costruito e continua a costruire una cultura e una pratica viva della valorizzazione delle differenze, dell’antisessismo, dell’antifascismo e dell’antirazzismo, dell’antiproibizionismo e dell’antiautoritarismo, della libera circolazione delle persone e dei saperi. Quella che r-esiste allo sfacelo prodotto dal modello di sviluppo capitalista promuovendo relazioni sociali orizzontali e realmente cooperative. Quella che inorridisce di fronte all’idea che l’esperienza di Atlantide, che in quindici anni ha reso Porta Santo Stefano uno spazio pubblico comune femministatransfrociopunk, venga sgomberata e rimpiazzata da un museo. E’ la stessa Bologna che venerdì 16 maggio, dalle ore 17 alle ore 20, si ri-prenderà la città trasformando le sue Porte in un’esposizione vivente dell’autogestione, contro la museificazione degli spazi pubblici, contro lo sgombero di Atlantide. Atlantide R-esiste!
::: Programma (in aggiornamento) :::
Porta Galliera ► Porta delle Pratiche di autogestione in movimento con musica, palestre popolari, interventi antipro e rete delle mense autogestite.
Porta Mascarella ► Porta del diritto all’abitare, con le occupanti e gli occupanti di via Irnerio, via Toscana e via XXI Aprile.
Porta San Donato ► Porta Senza Frontiere, con mostra e materiali informativi verso la manifestazione #NoCieNoCara del 18 maggio.
Porta San Vitale ► Porta dei Ritmi R-esistenti, con la Sambalotta.
Porta Mazzini ► Porta dell’Autodeterminazione…di aborto libero e obiettori estinti! ♀♀
Porta Santo Stefano ► Porta della R-esistenza, concerti, apericena, debutto della Corale Atlantidea, Mostre viventi e qualche altra sorpresa con Atlantide e Berneri.
Porta Saragozza ► Porta Instant Drag, entri di un genere, esci di un altro!
Porta Lame ► Porta delle Arti Sociali, musica, video e danza con le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo.
::: Biciclettata solidale di Porta in Porta, con AntifaBikePunx: appuntamento alle ore 17 alla Porta delle Pratiche di autogestione in movimento (Porta Galliera)
::: Gran Tour delle Porte R-esistenti: appuntamento alle ore 19.00 alla fermata del 32 di fronte alla Stazione Centrale
per ulteriori info: atlantide(punto)resiste(at)gmail.com
qui l’evento faccialibro




Il Ministero dell’Interno ha stanziato i finanziamenti per i lavori di riapertura del CIE di Via Mattei, il centro di detenzione per migranti che ha rappresentato una pagina nera nella storia di Bologna.Noi non siamo disponibili ad accettare la sua riapertura e riteniamo necessario opporre con forza il rifiuto di tutta la città a questa fabbrica di ingiustizia e sofferenza, che rinchiude e priva della libertà i migranti per il solo fatto di non avere o di aver perso il permesso di soggiorno. Per questo invitiamo tutte e tutti a costruire insieme una grande manifestazione per domenica 18 maggio.



Con una circolare dello scorso febbraio il Ministero dell’Interno ha illustrato alle Prefetture il regolamento sull’accordo di integrazione, rendendo così esecutive le procedure di verifica del cosiddetto “permesso di soggiorno a punti” entrato in vigore nel marzo del 2012 con il decreto dell’allora ministro Maroni. Si tratta di una verifica che riguarda al momento soltanto circa 26 mila migranti (tra questi poco più di 2 mila nella provincia di Bologna). Eppure, l’accordo di integrazione e il relativo permesso a punti costituiscono il futuro orizzonte del razzismo istituzionale volto a definire le nuove gerarchie dello sfruttamento del lavoro migrante.


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