Articoli con tag No CIE

ILLEGANTE n° 5

Siete venuti ai MONDIALI ANTIRAZZISTI?

Avete preso una copia cartacea del nuovo numero dell’ILLEGANTE??

NO?! Beh, potete sempre rimediare chiedendocela via mail o consultando la versione on-line qui sotto (e nella pagina de l’ILLEGANTE) 🙂

Ricordiamo che l’ILLEGANTE è auto-organizzato e auto-prodotto dalla SIM XM24 e che ogni offerta per la sua lettura e diffusione è libera ma gradita! 🙂

ILLEGANTE n°5

 

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Sabato 31 maggio ore 10.30 presidio dei/delle migranti di fronte alla Prefettura di Bologna

CHE COSA FA LA QUESTURA CON IL TUO PERMESSO DI SOGGIORNO?

 PRESIDIO DEI/DELLE MIGRANTI DAVANTI LA PREFETTURA DI BOLOGNA

 SABATO 31 MAGGIO, ORE 10.30 VIA IV NOVEMBRE 24

18 maggio: la manifestazione contro CIE e Bossi-Fini passa davanti alla Prefettura

 Da molti mesi, lavoratori e lavoratrici migranti hanno ripreso a lottare: hanno scioperato nella logistica, hanno preso parola in diverse assemblee a Bologna e provincia, sono scesi in piazza in migliaia lo scorso primo marzo per dire Basta sfruttamento e No al ricatto del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. All’interno dei giorni di azione #mayofsolidarity promossi dal coordinamento europeo Blockupy, domenica 18 maggio hanno sfilato insieme a precari e studenti italiani per il centro di Bologna per dire No CIE, No CARA, né qui né altrove. Durante la manifestazione diverse voci hanno rotto l’assordante silenzio del nuovo governo che non solo continua a tacere sulla legge Bossi-Fini e sulla cittadinanza, ma anche sul permesso di soggiorno a punti per i migranti che sono entrati in Italia dopo marzo 2012. I/le migranti hanno inoltre denunciato la responsabilità di Prefettura e Questura cittadine nella gestione della legge, annunciando una nuova mobilitazione: saremo di nuovo in piazza, il 31 maggio, contro il modo discrezionale con cui Prefettura e Questura gestiscono il rinnovo dei permessi, la concessione dei permessi CE e delle carte di soggiorno, le pratiche della cittadinanza.

NON ACCETTIAMO CHE LA QUESTURA IN MODO ILLEGITTIMO:

  • controlli l’estratto conto dei contributi INPS e neghi il rinnovo del permesso nel caso in cui il datore di lavoro non li abbia versati;
  • continui a rilasciare un permesso per attesa occupazione di solo 6 mesi quando la legge prevede che non sia inferiore a un anno;
  • non rispetti il termine di 60 giorni per rinnovare un permesso e che il permesso rinnovato parta dalla data di presentazione della domanda di rinnovo;
  • non rilasci i permessi a tutti coloro che hanno partecipato all’ultima sanatoria;
  • non rispetti il termine di 730 giorni per la chiusura delle pratiche per ottenere la cittadinanza.

SCARICA E DIFFONDI I VOLANTINI IN FORMATO PDF

Coordinamento Migranti, SIM-Scuola d’italiano con migranti Xm24, Sportello medico-legale Xm24, ALMI-Associazione lavoratori marocchini in Italia, Associazione senegalese Cheikh Anta Diop, Comunità pakistana Bologna.

Per info e adesioni: coo.migra.bo@gmail.com / 3275782056

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Di Porta in Porta R-Esistiamo in autogestione! Venerdì 16 maggio dalle 17 alle 20

Venerdì 16 ci uniamo anche noi della Scuola d’Italiano con Migranti all’iniziativa Di Porta in Porta in solidarietà con Atlantide! Parteciperemo con materiali didattici/informativi e attività di presentazione della scuola, anche in vista del corteo #NoCieNoCara di  Domenica 18 Maggio. Saremo a Porta GallieraPorta delle Pratiche di autogestione in movimento dalle 17 alle 20 per tre ore di socialità e di autorganizzazione viva e attiva!

Di seguito pubblichiamo dal blog di Atlantide la presentazione e il programma dell’evento contro lo sgombero di Atlantide e contro la museificazione degli spazi pubblici

Di Porta in Porta R-Esistiamo in autogestione!

Un’esposizione vivente dell’autogestione contro la museificazione degli spazi pubblici, contro lo sgombero di Atlantide

C’è una Stra(na)Bologna, solo apparentemente sommersa. Una Bologna che r-esiste alla gentrificazione del centro storico prodotta da Eataly, alla speculazione e spettacolarizzazione del cibo promossa da F.I.C.O, che rifiuta la logica della sussidiarietà dietro la quale si nascondono lavoro gratuito, sfruttamento della cittadinanza attiva e precarietà, che si oppone alla riapertura del CIE e alla presenza in città di sedi neofasciste come quella di Casa Pound, che risponde #Io Decido! alle preghiere dei cattointegralisti misogini e lesbotransomofobi davanti agli ospedali pubblici.

E’ la Bologna dell’autogestione e dell’autorganizzazione, dell’autodeterminazione delle donne e delle lesbiche, delle soggettività gay e trans, delle migranti e dei migranti, di precari-e e disoccupat*.

Quella che ha costruito e continua a costruire una cultura e una pratica viva della valorizzazione delle differenze, dell’antisessismo, dell’antifascismo e dell’antirazzismo, dell’antiproibizionismo e dell’antiautoritarismo, della libera circolazione delle persone e dei saperi. Quella che r-esiste allo sfacelo prodotto dal modello di sviluppo capitalista promuovendo relazioni sociali orizzontali e realmente cooperative. Quella che inorridisce di fronte all’idea che l’esperienza di Atlantide, che in quindici anni ha reso Porta Santo Stefano uno spazio pubblico comune femministatransfrociopunk, venga sgomberata e rimpiazzata da un museo. E’ la stessa Bologna che venerdì 16 maggio, dalle ore 17 alle ore 20, si ri-prenderà la città trasformando le sue Porte in un’esposizione vivente dell’autogestione, contro la museificazione degli spazi pubblici, contro lo sgombero di Atlantide. Atlantide R-esiste!

di porta in porta

::: Programma (in aggiornamento) :::

Porta Galliera Porta delle Pratiche di autogestione in movimento con musica, palestre popolari, interventi antipro e rete delle mense autogestite.

Porta Mascarella Porta del diritto all’abitare, con le occupanti e gli occupanti di via Irnerio, via Toscana e via XXI Aprile.

Porta San Donato Porta Senza Frontiere, con mostra e materiali informativi verso la manifestazione #NoCieNoCara del 18 maggio.

Porta San Vitale Porta dei Ritmi R-esistenti, con la Sambalotta.

Porta Mazzini Porta dell’Autodeterminazione…di aborto libero e obiettori estinti! ♀♀

Porta Santo Stefano Porta della R-esistenza, concerti, apericena, debutto della Corale Atlantidea, Mostre viventi e qualche altra sorpresa con Atlantide e Berneri.

Porta Saragozza Porta Instant Drag, entri di un genere, esci di un altro!

Porta Lame Porta delle Arti Sociali, musica, video e danza con le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo.

::: Biciclettata solidale di Porta in Porta, con AntifaBikePunx: appuntamento alle ore 17 alla Porta delle Pratiche di autogestione in movimento (Porta Galliera)

::: Gran Tour delle Porte R-esistenti: appuntamento alle ore 19.00 alla fermata del 32 di fronte alla Stazione Centrale

per ulteriori info: atlantide(punto)resiste(at)gmail.com

qui l’evento faccialibro

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Aperitivo + Cena e Presentazione del libro “CIE e complicità delle organizzazioni umanitarie” di Davide Cadeddu

 

Lunedì 12 Maggio verrà presentato a Xm24 il libro “CIE e complicità delle organizzazioni umanitarie” di Davide Cadeddu.

In Italia nei Centri di Identificazione ed Espulsione sono recluse oggi migliaia di persone – nel 2012, 7.012 uomini e 932 donne – che hanno la sola colpa di essere migranti. Miliardi di euro vengono spesi per trattenere queste persone e poi espellerle, verso i Paesi dai quali erano faticosamente e onerosamente partite. Molti di questi soldi pubblici finiscono nelle tasche delle organizzazioni “umanitarie” che hanno accettato di gestire i CIE, ben sapendo che i dispositivi fondamentali sui quali questi non-luoghi sono costruiti sono gli stessi che hanno caratterizzato i campi di internamento storici, compresi i lager nazisti. Le frequenti manifestazioni di disagio dei reclusi nei Centri non lasciano dubbio alcuno sulle condizioni di vita al loro interno.
Questo libro vuole aprire una riflessione seria e non ideologica sull’istituzione CIE e invita ciascuno di noi a confrontarsi con la propria personale responsabilità riguardo alla loro esistenza.

Davide Cadeddu (1974), educatore, insegnante e formatore. Vive a Torino, dove, negli ultimi 16 anni, ha promosso e coordinato progetti socioeducativi e formativi nell’ambito del lavoro di strada, delle tossicodipendenze, dell’aggregazione giovanile, dell’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo politico; ha lavorato nella formazione professionale con giovani e adulti. Attualmente lavora come educatore in una comunità per minori. Ha dato vita all’Associazione Onda Urbana e al progetto “Tana Libera Tutti”, nel quartiere torinese di Porta Palazzo.

 

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Praticare il dissenso, solidarietà senza confini: impedire la riapertura del CIE di via Mattei

MayofSolidarity Il Ministero dell’Interno ha stanziato i finanziamenti per i lavori di riapertura del CIE di Via Mattei, il centro di detenzione per migranti che ha rappresentato una pagina nera nella storia di Bologna.Noi non siamo disponibili ad accettare la sua riapertura e riteniamo necessario opporre con forza il rifiuto di tutta la città a questa fabbrica di ingiustizia e sofferenza, che rinchiude e priva della libertà i migranti per il solo fatto di non avere o di aver perso il permesso di soggiorno. Per questo invitiamo tutte e tutti a costruire insieme una grande manifestazione per domenica 18 maggio.

Un rifiuto dimostrato in oltre quindici anni di lotte che, a Bologna come altrove, hanno espresso – dall’esterno e dall’interno di quelle gabbie – un’opposizione senza ambiguità all’aberrazione umana e giuridica rappresentata dai CIE. Battaglie che hanno denunciato come la detenzione amministrativa – prevista per la prima volta dalla legge Turco-Napolitano – sia funzionale ai dispositivi legislativi che mirano a sfruttare, ricattare, discriminare i migranti, come la legge Bossi-Fini. Grazie a questi percorsi di mobilitazione e al protagonismo dei migranti in lotta dentro e fuori i luoghi di lavoro si è consolidato un patrimonio di dissensoche ha indicato le responsabilità degli attori coinvolti, incluse le amministrazioni locali, oggi a favore della chiusura definitiva del CIE di via Mattei.

Ma non possiamo fermarci qui. Sappiamo che l’attuale chiusura del CIE è anche frutto di questo percorso di resistenza, tuttavia siamo consapevoli che la politica nazionale ed europea in materia di migrazione e asilo prosegue nella direzione del blocco selettivo della libertà di movimento e dei percorsi individuali. Da un lato, è rafforzata la militarizzazione dei confini «materiali» e dei sistemi di respingimento/deportazione (come mostra la missione militare mare nostrum), dall’altro sono moltiplicate le barriere «immateriali» alla circolazione e all’inclusione nello spazio europeo. Ne sono esempio non solo le procedure di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno che subordinano il diritto di restare al reddito e al contratto di lavoro, ma anche i requisiti di accesso al welfare, agli ammortizzatori sociali, alla previdenza. In tempi di crisi è ancor più evidente la logica escludente volta a costruire sempre nuovi confini, «materiali» e «immateriali», per cui casa, salute, istruzione, reddito sono trasformati da diritti a «privilegi» quasi irraggiungibili per gran parte della popolazione, migrante e non.

È ormai sotto gli occhi di tutti che le politiche di governo delle migrazioni, di cui sono espressione sistemi di confinamento come i CIE (ma anche i cosiddetti centri di accoglienza per richiedenti asilo – CARA), sono il terreno su cui si ridisegnano lo statuto complessivo della cittadinanza e le gerarchie dello sfruttamento. Basta considerare uno dei capisaldi dell’Unione Europea: la libera circolazione. Non solo essa è vietata per migranti e rifugiati (vale per questi ultimi il regolamento di Dublino), ma anche chi – pur essendo cittadino europeo – non soddisfa requisiti di reddito e residenza deve rinunciare ai diritti previsti dai singoli Stati dell’Unione. Ecco allora che l’inaccettabile discriminazione tra cittadini comunitari e non si riproduce in forme di differenziazione e gerarchizzazione anche fra gli stessi comunitari, come mostrano le richieste dei primi ministri, inglese e tedesco, di introdurre quote di ingresso per gli europei, l’allontanamento dal Belgio di cittadini italiani, quello di cittadini romeni di minoranza rom da molti Stati membri, senza sottovalutare le conseguenze del recente referendum in Svizzera.

Le stesse forme di segregazione e  governo della mobilità delle persone vengono attuate anche fuori dai confini europei, a livello globale, andando a delineare nuove geografie della disuguaglianza lungo linee di classe, ‘razza’ e genere. Il governo del lavoro migrante su scala globale si gioca anche sulla costruzione di centri di detenzione nelle frontiere esterne dell’Europa, dall’Ucraina alla Libia, ottenuta in cambio di investimenti e vantaggi commerciali.

Di fronte a politiche europee e nazionali che mirano a separare e diversificare, ci sentiamo sempre più uniti nelle nostre differenze e condizioni. Alla minaccia dell’egoismo e dell’indifferenza reagiremo il 18 maggio, all’interno della settimana di mobilitazione promossa tra gli altri dal coordinamento Europeo Blockupy, con solidarietà e determinazione, consapevoli che libertà e democrazia sono da reinventare e costruire attivamente dalla parte dei migranti, per il diritto a una vita degna per tutti/e, partendo dall’opposizione a tutti gli strumenti del razzismo istituzionale come i centri di detenzione e identificazione.

Lanciamo per questo un’assemblea cittadina giovedì 8 maggio alle 20.30 presso Làbas occupato, per costruire insieme una grande giornata di lotta nell’ambito della mobilitazione europea.

Adl Cobas, ALMI – Associazione lavoratori marocchini in Italia, Associazione senegalese Cheikh Anta Diop, Carovana Europea Bruxelles 2014, Cobas Bologna, Comunità pachistana Bologna, Coordinamento Migranti, Cs TPO, Hic Sunt Leones Football antirazzista, Làbas occupato, Laboratorio On the Move, Lavoratori e lavoratrici anarchici, Lavoro Insubordinato, 
RID/CommuniaNetwork, ∫connessioni precarie, Scuola Kalima Tpo, SIM – scuola di italiano con migranti Xm24, Sportello medico-legale Xm24, Sportello legale Tpo, Unione sindacale italiana – Associazione internazionale dei lavoratori; Lavoratori e lavoratrici anarchici, Vag61…

#NoCieNoCara #BastaBossiFini #NoBorderRegime #StopDetention

Per adesioni: nocienocara@gmail.com

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/305128942972564/

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