Archivio per la categoria Appelli

Assemblea aperta

La Scuola di Italiano con Migranti riparte!

Lunedì 26 settembre alle 19:30 a XM24 assemblea aperta a tutti e tutte coloro che sono interessat*  e hanno voglia di partecipare al progetto. Dal 3 ottobre riprendono le lezioni, ogni lunedì e mercoledì alle 19.


CHI SIAMO

La Scuola di Italiano con Migranti è un collettivo parte dello spazio sociale XM24 che unisce al percorso linguistico – didattico un percorso politico di ispirazione antirazzista, antifascista e antisessista che vede la lingua come strumento di emancipazione, auto-definizione e socializzazione. Un progetto di mutualismo dal basso che vuole essere il più orizzontale possibile in tutte le sue pratiche.

 

COSA NON SIAMO
Non siamo un posto dove fare il tirocinio per ottenere il ditals. Non siamo un luogo dove fare volontariato, perché rifiutiamo la logica assistenzialista che vede i migranti come utenti passivi di un servizio

 

Sim XM24, Settembre 2016

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Ventimiglia è Ovunque

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A quasi tre mesi dall’inizio della lotta sugli scogli, il Presidio NoBorders di Ventimiglia chiama gli altri territori per una manifestazione di solidarietà.
Nelle ultime settimane infatti le forze di polizia francesi e italiane hanno alzato la pressione sul Presidio. Non bastavano i rastrellamenti dei migranti che tentano di passare la frontiera, non bastava la loro detenzione illegale nei container della polizia francese, non bastavano i respingimenti. Ora le polizie di Italia e Francia cercano di colpire gli attivisti e le attiviste attive al presidio attraverso fogli di via, fermi in questura e addirittura carcere preventivo. Bologna risponde alla chiamata convocando un concentramento alla Stazione Centrale per allestire un punto informativo sulla situazione di Ventimiglia e sulle politiche di “accoglienza” che vengono riservate ai migranti che arrivano in città. Il presidio si sposterà poi verso Piazza dell’Unità, per una cena sociale seguita dalla proiezione del film “Io sto con la sposa”.
Bologna risponde perché siamo consapevoli che le frontiere sono ovunque, perché, con il suo hub center, la nostra città è diventata uno snodo determinante nella costruzione di muri contro i flussi migratori, nello stabilire in maniera discrezionale chi ha diritto o meno di rimanere in Europa.
Bologna risponde perché le misure repressive che hanno colpito gli attivisti di Ventimiglia, sono ampiamente utilizzate nella nostra città, diventata un campo di sperimentazione per fogli di via, arresti domiciliari e divieti di dimora.
Bologna risponde, perché Ventimiglia è in ogni città.

Bologna No Borders

la convocazione da parte del Presidio No Borders di Ventimiglia

DOMENICA 6 SETTEMBRE 2015

>> ore 17.3o Concentramento Piazzale della Stazione Centrale

>> Arrivo Piazza dell’Unità con cena a cura della Rete Eat the Rich e CampiAperti 

>> proiezione di “Io sto con la sposa

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BOLOGNINA IN STRADA – Festa di quartiere: Domenica 14 Dicembre dalle h10.30

 

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DOMENICA 14 DICEMBRE in via Angelo Michele Colonna (tra via Bolognese e via Tibaldi)

dalle ore 10.30 incursioni musicali, tessuti aerei, live painting, area giochi per bimbi e bimbe, banchetti espositivi, ciclofficina in strada, mostre.

dalle ore 13.00 pranzo sociale a cura della rete Eat the Rich, porta in strada e condividi ciò che vorresti trovare, ogni tua pietanza è gradita.

dalle ore 16.00 assemblea di quartiere, a Corte3, angolo via Nicolò dall’Arca, via Franco Bolognese.

 

Quello che vogliamo cominciare a costruire insieme a tutte e tutti gli
abitanti della Bolognina è un quartiere solidale, aperto, e che sappia
trovare nelle proprie diversità  concrete opportunità di cambiamento e di
organizzazione!
Questa festa vuole essere un bel momento per incontrarci, per viverci il
quartiere come lo vogliamo noi, per iniziare un percorso comune che ci
permetta di riscoprire legami di solidarietà.
In tempi di crisi, una comunità rinsaldata è antidoto alla “guerra tra
poveri” che qualche politico sciacallo cerca di fomentare: disoccupazione
e precarietà crescenti, emergenza abitativa e smantellamento dei servizi
sono inoltre direttamente legati alle problematiche che vive il nostro
quartiere. La Bolognina è sempre più un cantiere a cielo aperto e la
promessa di una  “riqualificazione” ha per ora lasciato spazio solo alla
speculazione edilizia, alla  devastazione del territorio, allo spreco di
risorse ed alla disgregazione dei legami sociali.
Per questo motivo ci sembra  quanto mai necessario ragionare insieme sui
cambiamenti del nostro quartiere nel contesto di crisi sociale, politica
ed economica in cui ci troviamo.

Le recenti tensioni nei quartieri di Tor Sapienza a Roma e di San Siro a
Milano, le provocazioni  delle destre e dei movimenti xenofobi nei
confronti dei migranti e di tutti coloro che sono indicati come “diversi”,
la crisi abitativa e la legittima  sfiducia nella politica
istituzionale e nei suoi partiti, sono tutte espressioni della montante
esasperazione sociale.
Ripartiamo dalle strade condivise e dai legami sociali!
RIPRENDIAMOCI IL QUARTIERE: torniamo a far vivere le piazze e le strade!

 

Qui l’evento FB: https://www.facebook.com/events/1519573544985214/?fref=ts

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Territorio, apprendimento, salute @ Vag61

Venerdì 7 e Domenica 9 novembre si svolgeranno a Vag61 tre incontri, nella cornice organizzata da Tod@s Somos Galeano intorno alle pratiche di autonomia e di neo-mutualismo, sulle macro-tematiche del territorio, dell’apprendimento e della salute, anche in vista dello sciopero sociale del #14N:

“In che modo costruire nuove forme rivendicative a partire dalle pratiche autonome?
Come uscire dal paradigma economico della sussidiarietà per entrare nel legame politico della complicità?

Due giornate di confronto per contribuire all’avviamento di una riflessione sulle forme di cooperazione e sulle pratiche di mutualismo alla luce della necessaria ambiguità che intrattengono con i tentativi di cooptazione istituzionale.”

VENERDI 7
ore 18:00 – Territorio: abitare Bologna

DOMENICA 9
ore 14:30 – Apprendimento: camminar domandando

ore 18:00 – Salute sociale: Consultoria e sciopero dai generi

Qui l’evento Facebook

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Servizio di Report Time su Umar, ragazzo respinto dalle scuole bolognesi

LOGODefEsce su Report Time un servizio sulla storia di Umar, ragazzo quindicenne che per più di un anno è stato respinto dalle scuole bolognesi con la classica risposta “siamo pieni” e senza che la sua iscrizione venisse nemmeno registrata.

Solo dopo l’interessamento dell’Osservatorio sui Respingimenti Scolastici e con l’aiuto della giornalista, ad Umar è stato trovato un posto a scuola, ma chissà quanti sono gli studenti – soprattutto migranti – che rimangono “fantasmi” della scuola e che si vedono negato un diritto fondamentale, per di più in età da scuola dell’obbligo.

Qua il link all’articolo: http://www.corriere.it/inchieste/reportime/societa/scuola-accettano-studente-solo-alla-telecamera/b440995e-5302-11e4-8e37-1a517d63eb63.shtml

Oggi alle h10 l’Osservatorio ha convocato un presidio davanti all’Ufficio Scolastico in via de’ Castagnoli 1

A seguire conferenza stampa h12

 

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Presidio contro i respingimenti scolastici – Martedì 14 h10 all’Ufficio Scolastico (via de’ Castagnoli)

BASTA RESPINGIMENTI SCOLASTICI, BASTA RAZZISMO ISTITUZIONALE

È passato un anno dal caso del bambino bengalese escluso dalla scuola e dalle numerose mobilitazioni portate avanti dall’Osservatorio sui Respingimenti Scolastici, organismo informale costituito da varie realtà cittadine sensibili alle problematiche dei migranti e della scuola. Nonostante i vari appelli a garantire un diritto universale come quello allo studio e a riorganizzare definitivamente l’istituzione scolastica, ci siamo ritrovati di nuovo a settembre con una situazione di sempre maggior emergenza.

L’anno scolastico è iniziato con 33 ragazzi/e che, nonostante l’iscrizione, sono rimasti/e fuori dalle classi. Secondo i numeri della Prefettura, poi, entro dicembre arriveranno tramite ricongiungimento familiare altri 77 minori in età da obbligo scolastico. Come verrà garantito loro il diritto allo studio?

Nonostante i finti buoni propositi e la propaganda del Protocollo per l’accoglienza e
l’inclusione degli alunni stranieri nelle scuole
, sul territorio bolognese si continuano a rimandare a casa gli studenti migranti e le loro famiglie. L’Ufficio scolastico provinciale e gli altri enti competenti non hanno trovato ancora una soluzione per garantire loro un diritto sancito dalla Costituzione e da tante altre leggi internazionali.

Questi sono solo i dati “ufficiali”: infatti tutte le realtà che fanno parte dell’Osservatorio vengono quotidianamente a conoscenza di nuovi casi. Spesso le scuole vengono meno al loro dovere di prendersi carico dell’iscrizione con l’ormai consueta frase «Siamo pieni», contravvenendo ad un obbligo previsto per legge. Rimandare a casa senza iscrizione tutti/e questi/e ragazzi/e finisce per renderli veri e propri fantasmi del sistema scolastico italiano e in alcuni casi viene negato loro il diritto all’istruzione anche per più anni di seguito.

Sempre più numerosi sono i casi dei minori costretti a frequentare scuole molto distanti dalla loro abitazione, spesso senza una rete di trasporti adeguata e rendendo complicato se non impossibile una frequenza costante e adeguata.

Altro caso emblematico, che prescinde dalla sfera dell’obbligo, è quello che riguarda le scuole superiori: per ragazzi/e stranieri/e è diventato praticamente impossibile scegliere un percorso di studi in autonomia e adeguato alle proprie inclinazioni e desideri. Sempre più gli studenti migranti sono costretti a iscriversi in quegli istituti che hanno posti disponibili e che, guarda caso, sono solo scuole di avviamento al lavoro e professionali, determinando una selezione preventiva dei futuri assetti della società italiana.

È evidente che nel sistema scolastico locale e nazionale non c’è una volontà politica reale volta a garantire l’inserimento dei migranti e a tutelare l’effettiva parità di diritti tra cittadini italiani e non.

È questo il modello della #buonascuola di Renzi in continuità con politiche decennali di definanziamenti, privatizzazioni e discriminazioni.

Nonostante si continui ad affrontare la situazione come un’emergenza, noi ribadiamo che il problema è strutturale: il modello è quello di una scuola sempre più classista e razzista a cui ci opponiamo fermamente.

La scuola che vogliamo deve essere aperta, inclusiva, solidale, un luogo di aggregazione e incontro tra persone e culture diverse.

Ancora una volta ci troviamo davanti a casi quotidiani di razzismo istituzionale.

Ancora una volta non staremo in silenzio a osservare ma denunceremo di nuovo le pratiche razziste dei respingimenti scolastici e porteremo le testimonianze degli studenti e delle famiglie coinvolte: per questo invitiamo la stampa, i genitori, gli insegnanti e chiunque si opponga a questo modello scolastico

Martedì 14 ottobre

Presidio ore 10.00

Conferenza stampa ore 12.00

davanti all’Ufficio scolastico via de’ Castagnoli 1

Per la parità di diritti tra migranti e non! Per la libertà di circolazione e di istruzione, contro i respingimenti scolastici!

Osservatorio contro i respingimenti scolastici

tel. +39 3396574312

Email. norespingimentiscolastici@gmail.com

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Informazioni utili per tutti/e i/le migranti sull’operazione europea MOS MAIORUM

maxresdefault Tra il 13 e il 26 ottobre prossimi si svolgerà una operazione di polizia congiunta tra le polizie europee chiamata “Mos Maiorum,” coordinata da Frontex. Lo scopo dichiarato dell’operazione è quello di colpire le organizzazioni che gestiscono i passaggi e raccogliere dati utili al contrasto di quella che chiamano immigrazione clandestina. Di fatto, aumenterà il rischio per tutti i migranti e le migranti di essere fermati, alla frontiera e dentro i confini europei, per il controllo dei documenti. Per questo motivo pubblichiamo un documento dello Sportello Medico Giuridico di XM24 che fornisce indicazioni utili per tutti/e i migranti e le migranti.

ATTENZIONE: Tra il 13 e il 26 ottobre si terrà un’operazione coordinata a livello europeo per reprimere l’immigrazione clandestina. Questo significa che ci sarà una maggiore presenza di forze dell’ordine, soprattutto in Italia. La polizia e le altre agenzie dell’Unione cercheranno di intercettare le rotte dei migranti, di fermare e arrestare i migranti illegali e di raccogliere informazioni dagli stessi. Questi agenti lavoreranno sia lungo i confini esterni dell’Unione sia all’interno degli Stati membri. Il nome di questa “operazione congiunta” è Mos maiorum ed è diretta e coordinata da Frontex (l’Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne) e il Ministero degli Interni italiano, visto che l’Italia è attualmente alla Presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Questa operazione congiunta è il seguito di altre precedenti avutesi in passato, ed è stata predisposta sulla base delle linee guida contenute nella Guida per le operazioni congiunte di polizia (doc. 16825/10 ENFOPOL 343 JAI 995 COSI 76).

Se vieni fermato ricorda che hai il diritto di chiedere asilo o la protezione umanitaria in   qualsiasi      momento. Ogni individuo deve vedersi garantito l’asilo o la protezione umanitaria se soggetto al rischio di persecuzioni o esposizione ad un grave danno nel suo Paese d’origine. Se hai già presentato domanda di asilo hai il diritto di presentare una nuova domanda se le circostanze iniziali sono cambiate o se è emersa una nuova prova che non è stata presa  in      considerazione. Se non sei sicuro circa la tua situazione o se hai dei dubbi sulla legge è importante che tu chieda un parere giuridico indipendente (e per ‘indipendente’ s’intende da parte di qualcuno che non lavora per il governo). Se non vuoi richiedere asilo ci possono essere altri       modi       per   regolarizzare   la     tua   permanenza. Se hai presentato domanda di asilo è importante che tu riceva una consulenza legale prima di presentarti all’audizione di fronte alla Commissione territoriale.

Ci sono diverse organizzazioni in Italia che offrono consulenza legale indipendente e gratuita, lo Sportello Medico Giuridico di Xm24 a Bologna è tra queste, aperto tutti i venerdi dalle 19 alle 21 in via Fioravanti 24.

Scarica qui il foglio informativo multilingue, stampalo e diffondilo tra amici e conoscenti:

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Basta alle male pratiche del consolato del Marocco! / Presidio dei lavoratori e lavoratrici marocchini lunedì 16 giugno

E’ ora di dire basta!

Presidio dei lavoratori e delle lavoratrici marocchine

davanti al Consolato del Marocco a Bologna

lunedì 16 giugno, ore 11

via del carrozzaio 3, Bologna

consmarL’ALMI (Associazione Lavoratori Marocchini in Italia) ha tenuto una riunione aperta domenica 01/06/2014 al Centro Interculturale Zonarelli, per discutere le male pratiche del Consolato del Regno del Marocco a Bologna, a cui i cittadini e le cittadine marocchine devono rivolgersi per ottenere i documenti che servono per rimanere in Italia regolarmente. I partecipanti alla riunione e i membri dell’associazione presenti hanno democraticamente deciso di denunciare pubblicamente il Consolato di Bologna perchè:

 

  • si rifiuta di rilasciare i passaporti a chi vive e lavora regolarmente in Italia con la motivazione di non avere il certificato di residenza;
  • nega la possibilità di accedere al programma del Ministero dell’Immigrazione per il rimpatrio delle salme;
  • complica le procedure per la traduzione della patente, con un tempo d’attesa per il rilascio che arriva fino a 4 mesi senza che venga rilasciata alcuna ricevuta;
  • obbliga coloro che hanno i figli registrati al Consolato di Roma ad andare a Roma per richiedere il certificato di nascita;
  • chiude gli uffici durante le feste religiose e nazionali marocchine e italiane,
  • si rifiuta di assistere le vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna due anni fa con la motivazione che non rientra nell’ambito delle sue competenze;
  • non concede alcuna assistenza sociale alle famiglie che hanno subito la crisi, alle vedove e ai minori abbandonati;
  • incoraggia le associazioni che lavorano per il cosiddetto “rimpatrio volontario” e non favorisce quelle che invece difendono i diritti dei cittadini e delle cittadine marocchine.

Inoltre, il Consolato è sprovvisto di uno sportello informativo per il pubblico, le linee telefoniche sono sempre occupate e chi si rivolge ai suoi uffici è spesso costretto a rimanere in fila per l’intera giornata, senza alcun riguardo per chi ha con sé figli, senza adeguati servizi igienici (è presente un solo bagno senza chiave), senza una stanza per poter cambiare e allattare i neonati. Il Consolato non dispone infine di un luogo per la preghiera.In questa drammatica situazione emergono discutibili pratiche amministrative. Non accettiamo che il Consolato finanzi progetti e associazioni inesistenti, denunciamo gli abusi e gli insulti quotidiani che siamo costretti a subire, rifiutiamo l’uso delle telecamere per controllare utenti e impiegati, e non vogliamo la chiusura dell’ingresso principale che porta al primo e al secondo piano dove sono lo sportello sociale, la segreteria, l’Ufficio del Console, l’archivio e l’ufficio del Vice Console. Per tutti questi motivi chiediamo a tutti i lavoratori e le lavoratrici marocchine, e a tutte le associazioni di migranti e italiani di partecipare al presidio.

ALMI – Associazione Lavoratori Marocchini in Italia; Adesioni: Associazione senegalese Cheikh Anta Diop, Comunità pakistana Bologna, Coordinamento Migranti, S.I.M – Scuola d’Italiano con MigrantiXM24

Per info e adesioni: almi.associazione@gmail.com, coo.migra.bo@gmail.com

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Migranti in presidio, la Prefettura promette un tavolo

Stamattina sit-in ed incontro tra una delegazione del Coordinamento Migranti con il viceprefetto, che si è impegnato a convocare un tavolo con Questura, Ufficio stranieri e Comune. “Si riunisca entro due settimane o torniamo in piazza”.

migrantiOggi durante il presidio dei migranti davanti alla Prefettura di Bologna, una delegazione del Coordinamento Migranti ha incontrato il viceprefetto Bianca Lubreto. Durante l’incontro sono state denunciate le pratiche restrittive con cui Questura e Prefettura gestiscono i rinnovi dei permessi di soggiorno, le concessioni della carta di soggiorno, i ricongiungimenti familiari, la sanatoria e le richieste di cittadinanza. Una gestione che in tempo di crisi economica mostra il razzismo istituzionale della legge Bossi-Fini in generale e dei rappresentati del governo sul territorio bolognese in particolare. Inoltre abbiamo denunciato le pessime condizioni dei locali di via Bovi Campeggi. In allegato, tutte le questioni sollevate nel dettaglio.

Di fonte alle nostre richieste, il viceprefetto si è impegnato a convocare un tavolo con dirigenti della Questura, della Prefettura, dell’Ufficio Stranieri e con il Comune di Bologna che è parte in causa insieme alla Prefettura e all’Ufficio scolastico provinciale nella gestione dell’inserimento scolastico dei bambini migranti che arrivano con il ricongiungimento familiare. 

Ci aspettiamo – come richiesto – che questo incontro avvenga entro un paio di settimane, altrimenti scenderemo di nuovo in piazza.

Coordinamento Migranti

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PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA PER GLI STUDENTI STRANIERI: UN’ALTRA FALSA SOLUZIONE FIGLIA DEL RAZZISMO ISTITUZIONALE

L’Osservatorio contro i respingimenti scolastici invita alla conferenza stampa davanti alla Prefettura, via IV novembre 24, sabato 31 maggio, ore 12.00.

 

Dopo tre mesi dalla chiusura delle pre-iscrizioni alle scuole del primo ciclo, l’Amministrazione Comunale di Bologna e l’Ufficio Scolastico Territoriale hanno pubblicato un protocollo per l’accoglienza e l’inclusione degli alunni stranieri, che illustra le linee guida per l’iscrizione, l’indirizzamento e l’assistenza didattica dei sempre più numerosi alunni senza cittadinanza della nostra città.

Si tratta, a nostro avviso, di un blando tentativo mediatico che poco o nulla andrà ad incidere nei meccanismi d’una situazione sempre più complicata, figlia di decenni di definanziamenti e di politiche cieche – quando non deliberatamente discriminatorie – nei confronti degli alunni “stranieri”. In quest’ottica i casi da noi denunciati negli scorsi mesi non rappresentano che gli esiti più clamorosi di un disagio socio-educativo in crescita esponenziale.

 

Quello che realmente si realizza in questo protocollo, è – in piena linea con le politiche di cui sopra – un curioso accentramento di risorse organizzative, decisionali e finanziarie tra quattro dei maggiori istituti scolastici bolognesi (I.C.1, I.C.5, I.C.7, I.C.12), che provvederanno a “smistare” tra le altre scuole non solo gli ininterrotti ingressi di nuovi alunni migranti, ma anche le figure degli educatori, degli insegnanti L2, dei facilitatori linguistici cui hanno diritto.

Nulla si sa invece riguardo l’effettiva entità delle assunzioni di tali figure professionali nel prossimo anno scolastico, né secondo quali criteri verranno distribuite dalle scuole polo verso gli altri istituti; non ci sono poi previsioni sul numero di ricongiungimenti previsti, nonostante la prefettura possieda tutti i dati dei ricongiungimenti degli anni precedenti, essendo l’organo direttamente competente per tali procedure, cui le domande giungono con mesi e mesi di preavviso. Come è già successo pochi mesi fa, questa mancanza di comunicazione tra prefettura e scuole complica la situazione degli alunni appena arrivati in Italia in cerca di una scuola e mette a rischio la fruizione del diritto universale all’istruzione: si tratta di un altro esempio del razzismo istituzionale a cui sono soggetti alunni e genitori migranti.

 

Ma l’ulteriore gerarchizzazione delle scuole bolognesi nasconde un altro inquietante fatto: la promozione implicita dello strumento delle classi-ponte sperimentato nell’istituto Besta, che sembra aver soddisfatto tutti; dal Ministero dell’Istruzione agli amministratori dell’ufficio scolastico ai dirigenti comunali: tutti si dicono favorevoli all’allargamento di questo sistema alle altre scuole, realizzando classi di soli studenti stranieri al fine di “potenziarne” le competenze linguistiche.

In realtà i criteri pedagogici e didattici che sottendono allo strumento delle classi-ponte ci risultano del tutto sconosciuti, né è chiaro con quali modalità, risorse e benefici tale strumento verrà diffuso in tutto il sistema educativo bolognese, dato che nel protocollo non se ne fa alcuna menzione.

Questo ci sembra eloquente non solo dell’incapacità dei nostri legislatori e amministratori territoriali di affrontare le esigenze di una scuola sempre più multietnica e meticcia (si pensi al tetto massimo del 30% di alunni stranieri per classe previsto dalla riforma Gelmini, palesemente impossibile da rispettare ), ma un ulteriore passo verso la realizzazione di un sistema scolastico (e sociale) sempre più classista e razzista, con studenti cittadini e studenti non cittadini, scuole di serie A e di serie B. Le politiche attuali, che portano più di tre quarti degli alunni migranti in Italia ad iscriversi (quando riescono) ad istituti professionali, trovano terreno fertile già dalle scuole primarie e medie, con la creazione di classi per soli italiani e per soli migranti, in età scolari spesso particolarmente delicate per il confronto con l’alterità etnica e culturale.

 

Come osservatorio contro i respingimenti scolastici continueremo a monitorare da vicino la situazione e le concrete conseguenze del nuovo protocollo, denunciando ogni singolo caso di discriminazione perpetrato nei confronti di alunni stranieri o italiani da parte delle istituzioni comunali e scolastiche.

 

Invitiamo tutte e tutti al presidio delle ore 10.30 e alla conferenza stampa delle ore 12.00 sotto la Prefettura di Bologna, via IV Novembre 24, sabato 30 maggio, insieme al Coordinamento migranti, per denunciare tutte le male pratiche di questura, prefettura e amministrazione comunale nei confronti dei migranti, nonché per puntare l’attenzione sui casi di razzismo istituzionale nei confronti di alunni e genitori migranti.

 

 

Osservatorio Contro i Respingimenti Scolastici Bologna

E-mail: norespingimentiscolastici@gmail.com
Cell.: +39 3396574312 (Andrea)
Facebook: OsservatorioRespingimenti

 

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